Fusioni bancarie, la Ue pronta a punire l’Italia

da Roma

La Commissione europea potrebbe intraprendere un’azione contro l’Italia per aver cercato di proteggere Antonveneta e Bnl dai takeover olandese e spagnolo. Charlie McCreevy, commissario Ue al Mercato interno, lo dice al termine della riunione Ecofin in cui si è esaminato un documento della Commissione atto a rendere più facili le fusioni bancarie in Europa. «Sono favorevole ad una iniziativa - spiega McCreevy - ma prima attendo le conlusioni definitive, in proposito, dei nostri servizi legali». Il parere, aggiunge il portevoce del commissario, Oliver Drewes, sarà «questione di giorni più che di settimane». In caso di vittoria in una possibile azione legale da parte della Commissione, il nostro Paese potrebbe essere costretto a modificare la legge bancaria.
I ministri finanziari dell’Ue - spiega il Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown, al termine della riunione Ecofin - «sostengono il lavoro della Commissione nel voler creare un ambiente più adatto alle fusioni e alle acquisizioni cross border, aumentando così l’attrazione per gli investimenti stranieri in Europa». Brown, presidente di turno dell’Ecofin, prevede che in dicembre si raggiungerà un voto favorevole del Consiglio sulle proposte della Commissione: in particolare, nel rendere più difficile alle autorità di vigilanza nazionali il blocco ai takeover stranieri sulle base dei criteri prudenziali.
Il documento del commissario McCreevy, discusso ieri a Bruxelles dai ministri finanziari, è nato dall’atteggiamento tenuto dalla Banca d’Italia nei casi Antonveneta e Bnl. «La percezione dei mercati - si legge nel testo della Commissione - è che alcuni supervisori, con l’approvazione delle autorità politiche nazionali, continuino a usare i loro poteri per bloccare l’ingresso nei propri mercati di istituzioni finanziarie di altri Stati membri». Il cancelliere Brown ha tuttavia negato che nel corso della riunione si sia discusso apertamente del caso Fazio. «Era inappropriato parlarne - conferma McCreevy - anche se negli ultimi tempi mi ha dato del filo da torcere». L’unico accenno al governatore italiano è venuto dal ministro delle Finanze austriaco Karl-Heinz Grasser, cha ha accusato la Banca centrale europea di essere stata «eccessivamente diplomatica» nella sua dichiarazione conclusiva sulla Banca d’Italia. «Visto il cattivo esempio dato dall’Italia - ha aggiunto il ministro austriaco - McCreevy ha perfettamente ragione nell’auspicare un ambiente più liberista per il settore bancario».
Nei prossimi giorni, intanto, dovrebbe giungere il «sì» della Camera alla legge sul risparmio, che fissa - tra l’altro - il mandato a termine per il governatore e il mutamento dell’assetto azionario di Bankitalia. Entro domani o venerdì, spiega il relatore Stefano Saglia (An), le commissioni Finanze e Attività produttive dovrebbero concludere l’esame degli emendamenti, una settantina, presentati quasi tutti dal centrosinistra. «La maggioranza - dice Saglia - è orientata ad approvare il testo che ha già ottenuto il sì del Senato, senza modifiche. Il testo è complessivamente buono, potrebbe essere migliorato ma a rischio di non poter approvare la riforma entro la legislatura. È un rischio che non possiamo correre - aggiunge il parlamentare di An -: i mercati non capirebbero». Lunedì la legge sul risparmio dovrebbe essere pronta per l’aula.
Quanto al futuro del governatore Fazio, resta aperta l’opzione di un ordine del giorno parlamentare di sfiducia. «Noi di An siamo pronti a votarlo - dice ancora Saglia - ma bisogna ricordare che si tratta di un atto privo di forza coercitiva, quindi tutto dipenderà dall’atteggiamento del governatore: mi sembra che non abbia alcuna intenzione di dimettersi». Domani, la legge sul risparmio e il caso Fazio saranno al centro di una riunione dell’Aspen Institute Italia, presieduto da Giulio Tremonti. La partecipazione si annuncia fittissima.

Il provvedimento era nato proprio in casa Aspen, ma il tentativo di ricreare un clima bipartisan appare arduo con l’avvicinarsi delle elezioni. Si discuterà, fra l’altro, di come affrontare in Bankitalia il periodo transitorio «post riforma».

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