Futurismo e modernità in passerella La moda diventa arte

Futurismo e modernità in passerella La moda diventa arte

«La moda non è arte. Deve morire e morire presto perché viva il commercio». Parole di Coco Chanel che pure aveva frequentato grandi artisti da Picasso a Cocteau. Ma l'arte è infatti una delle strade che la moda si spiana per raggiungere vette di creatività inesplorate. Il talento di Andy Warhol, per esempio si è materializzato ieri sulla passerella di Blumarine dove un ritratto multiplo di Anna Molinari faceva da focus a una collezione inondata di colori acrilici e fluorescenti come il fucsia, il giallo, il verde e l'azzurro, tonalità care al padre della Pop Art. Del resto la bravissima stilista che regala alle donne un tasso insperato di femminilità, ha mandato in scena le sue opere d'arte. A partire da un cappotto in cashmere color tortora portato su un tubino maculato e da un irresistibile sette/ottavi. Il perfetto insieme metropolitano è rappresentato dalla caban, leggings e tronchetti profondo blu.
Dettagli di stagione? Bracciali e collane con cristalli multi sfaccettati. La moda diventa arte e le silhouette sculture nella collezione Iceberg. Paolo Gerani ha voluto la forza dei colori pieni di Ettore Sottsass, l'architetto fondatore del movimento Memphis, e il dinamismo delle geometrie del grande pittore futurista Giacomo Balla. Dirompente lo spettacolo di grandi trecce di maglia stretch che enfatizzano i percorsi del filo e danno a cappotti e a giacche spessori inattesi. Triangoli, quadrati, rombi si stampano su bellissimi tubini di maglia decorati con macro paillettes.
E di Futurismo parla pure lo stilista imprenditore Massimo Calestrini che, prima di inaugurare la nuova boutique in via Gesù, ha presentato superbi visoni rigati e sfumati e cappotti sfoderati in coccodrillo con cappuccio, tutti in perfetta sintonia con l'idea della velocità. Del resto i grandi movimenti nascono nei periodi più densi di cambiamenti.
Mariuccia Mandelli in arte Krizia chiama in causa una nuova corrente artistica, la «Altramodernità» che intreccia linguaggi multipli e simultanei. Per cui le superfici lucenti cambiano il volto del cashmere e della maglia tweed attraverso laccature e una nuova pantera appare sulle maglie stampate con pigmenti-vernice. Sportmax pensa al «new tailoring» per mandare in soffitta l'anarchia delle passate stagioni e puntare sull'attitudine soigné di Silvana Mangano o Alida Valli. Nuovi dettagli di stile: la cagoule nera, un grande orecchino d'oro o d'argento, i guanti su cui sono applicate unghie metalliche dorate.
Giampiero Arcese per Brioni conduce la sua donna verso l'affascinante mondo di Tamara de Lempicka, pittrice della corrrente Art Déco e disegna nuove armonie contrapponendo spalle importanti e ampiezze contenute nella parte bassa o viceversa. Sensazionali i cappotti di cashmere con maniche kimono e chiusura invisibile e suggestiva la teoria dei colori: ebano, mogano, grigio peltro, verde malachite e blu indaco. Albino D'Amato, giovane designer con alle spalle studi di architettura, non dimentica la passione per l'arte contemporanea anche se i riferimenti, questa volta, sono i bazaar di Istanbul e il gusto di una donna capace di costruirsi un proprio stile.

Tocco di grande personalità: collane e anelli che riproducono in metalli grezzi animali mitologici, dalla civetta alla lucertola, dalla carpa giapponese al cinghiale.
Tornando a Coco viene spontaneo dire, con le sue parole, che la moda passa, lo stile resta.

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