Il futuro Antonio, genio e follia. Maneggiare con precauzione

E il matto dove lo metto? A reclutarlo può provvedere la società che ha già passato le istruzioni per l’uso al suo procuratore Bozzo mettendo nero su bianco tutte le abitudini della real casa. A farlo giocare deve provvedere invece Allegri che ha già superato, non senza fatica, la prova Ronaldinho, uscendo vivo, anzi rinfrancato dalla scelta di emarginare il brasiliano. L’accoglienza dello spogliatoio sarà tiepida. Le parole di Ibrahimovic («sono contento dei miei compagni attuali») sono lo striscione di benvenuto al barese, la raccomandazione del tecnico livornese («i nuovi arrivi devono essere da Milan con la testa e con la tecnica») la conferma che non gli saranno fatte concessioni. Ai tempi della Nazionale, con Donadoni ct, ci fu bisogno di un tutor che ne limitasse le fibrillazioni, a Milanello non è prevista la figura della tata. Gattuso e Pirlo sono i suoi punti di riferimento: gli avranno anticipato le notizie essenziali.
Cassano è destinato ad entrare nel pacchetto degli attaccanti, al posto di Inzaghi, per far capire che l’arrivo rimpiazza la perdita dell’eterno Pippo. Non sarà a pieno servizio per l’impossibilità di giocare la Champions ma moltiplicherà la concorrenza nei confronti di Ronaldinho e di Robinho nell’attesa del recupero da parte di Pato, da ieri negli Usa per sottoporsi alla visita specialistica. «Non dimenticate che tra campionato e coppa Italia giocheremo nel mese di gennaio sette partite in 24 giorni» è il ritornello di Allegri. Come dire: avremo bisogno di tutti. Cinque di campionato più due di coppa Italia (compreso l’ottavo di finale contro il Bari, toh che combinazione, il 20 gennaio) sono una striscia molto impegnativa anche per un gruppo allenato alla fatica come quello del Milan. L’interrogativo attuale è rappresentato da Pato: i preparatori devono capire dove hanno sbagliato con i suoi muscoli, diventati di seta, nel 2010, non prima. E il Papero, al ritorno nei ranghi a Dubai il 27 dicembre, dovrà dimostrare ad Allegri d’aver capito l’antifona. Se vuole trovare maggiore spazio, oltre a dare il cambio a Robinho, dovrà riciclarsi da centravanti.
E allora il Milan dove metterà Cassano? Risposta scontata, per ora: dietro Robinho che resta la rivelazione del mercato. Al volo ha capito il calcio italiano e i meccanismi di gioco del Milan, inserendosi a Milanello ad una velocità sorprendente, ha trovato con facilità il gol. Perciò Cassano dovrà lavorare sodo per recuperare il tempo perduto. É fermo dal 29 ottobre, due mesi di stop sono un handicap notevole.

Il primo esame da superare è quello della bilancia: gli conviene tenersi a dieta rigidissima durante le vacanze di Natale. E cominciare a informarsi sui ritmi, sostenuti, di lavoro in voga a Milanello se non vorrà restare nel cono d’ombra, magari in compagnia di Ronaldinho.

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