Il futuro della Chiesa? Non dipende dai condom africani

Caro Granzotto, il Papa, qualunque Papa che si «convertisse» all’idea del preservativo, automaticamente farebbe crollare tutto quello splendido edificio di dettati, convinzioni e ricette che escludono si possa realizzare, come diceva un certo sacerdote frequentatore di case chiuse, «el Paradis de chesta tera», il Paradiso su questa Terra. In altre parole, per il cattolicesimo il Paradiso non può essere altro che una stupenda Realtà Trascendente, cui si giunge attraverso comportamenti ben definiti, uno dei quali, fondamentale, è costituito dal rapporto carnale uomo-donna solo ed unicamente ai fini della procreazione. Il preservativo è, in quest’ottica, la «infernis ianua regis» che si spalanca... e non sarà mai un Papa a spalancarla, perché significherebbe far accettare ufficialmente l’edonismo come elemento suggeribile, perché lecito. Coerenza vuole, perciò, che il Papa neghi il preservativo, e non per condivisione di un dato scientifico ma perché tutta l’inveterata sessuofobia del cattolicesimo scomparirebbe di colpo, con le conseguenze più drastiche... dal crollo della cattedrale di S.

Pietro alla scomparsa definitiva del «ricatto» del peccato. e-mail

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