«Il futuro è tutto blu: dobbiamo crederci»

In che modo lo spirito della modernità soffia sulla moda maschile del prossimo inverno? Lo abbiamo cercato nelle parole e nella collezione di Brunello Cucinelli, l'imprenditore che ama la filosofia e definisce la sua azienda come un'impresa umanistica. «L'amore per la conoscenza riecheggia nei nostri cuori e nutre la grandezza dei pensieri» dice Socrate, che insieme a Seneca, San Francesco d'Assisi, Benedetto da Norcia fanno sì che il capitalismo di Cucinelli si possa definire etico e venga studiato, insieme alla speciale formula di Solomeo (affascinante borgo trecentesco in Umbria dove ha sede l'azienda), nelle università di tutto il mondo. Non solo: la quotazione in Borsa avvenuta nel 2012 ha portato risultati eccezionali (i ricavi netti preliminari di Gruppo nell'anno 2012 raggiungono 279 milioni di euro, +15% rispetto al 2011, mentre l'Indebitamento Finanziario Netto atteso è pari a 1 milione di euro in confronto ai 48 milioni al 31 dicembre 2011), tanto che Cucinelli ha premiato i 783 dipendenti condividendo con loro 5 milioni di utili. Ognuno ha trovato in busta paga 6.385 euro in più, un magnifico regalo di Natale e allo stesso tempo un segnale positivo per il settore della moda. Chi a Firenze insomma ha la fortuna di sentire fra le mani la sostenibile leggerezza di giacche in docili flanelle di lana-cashmere da 220 grammi, cashmere da 200 grammi e lane pettinate da 190, può sperimentare la sapienza della artigianalità straordinaria.
Il 2012 per tanti è stato un anno amaro. Qual è stata la sua marcia in più?
«È stato un anno molto speciale per la quotazione, per i risultati, per l'immagine della nostra azienda, per il continuo crescere di questo modo di vestirsi, questo prêt-à-porter di lusso italiano che ha fatto grande e unica, insieme alla Francia, la nostra splendida Italia».
Lei che ama i filosofi, quale crede che sia il modo appopriato per illuminare il futuro?
«Ho investito nell'uomo e nella sua dignità, pensando che un essere umano sia migliore e quindi fortemente creativo se le condizioni di lavoro sono buone. È il momento di rendere dignità morale e economica al lavoro, specialmente in quello artigianale, che rappresenta bellezza e unicità del nostro popolo».
Come può risollevarsi la moda italiana?
«Il mondo intero è affascinato dai nostri manufatti, siamo fonte d'ispirazione estetica, culturale e umana. Tutti vogliono conoscerci, visitare i nostri luoghi. Serve il coraggio di crederci e quindi di custodirli e abbellirli».
Il suo gesto di premiare i dipendenti ha fatto scalpore: cose le è tornato indietro ?
«È stato semplicemente un gesto di umana riconoscenza per tutto quello che insieme abbiamo realizzato nella nostra vita».
Cosa si attendono i consumatori depressi dalla crisi ? Ci avete pensato?
«Vorrei non chiamarla crisi ma presa di coscienza umana, civile, economica, morale. Siamo un popolo di persone per bene, fiere della nostra cultura del lavoro. Non credo che dobbiamo aver paura. Dobbiamo fare cose belle, speciali, giovani e chic. Combinare colori in modo speciale, sovrapporre con gusto.

Le forme devono essere giovanili, fresche. I nostri padri hanno veramente sofferto per offrirci questo modo di vivere».
Se dovesse scegliere un colore che rappresenta il futuro, quale utilizzerebbe?
«Tutte le tonalità dei blu colorati».

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