Sarà la Cassazione a dire se è legittimo insultare i magistrati quando prendono decisioni che non piacciono alla parte politica che di solito li osanna. Sarà la Cassazione a dire se è ammissibile che un giudice venga aggredito in aula, scortato in ogni suo spostamento, dileggiato sulla stampa. Sarà la Cassazione insomma a dire se il clima che si è creato a Genova dopo la sentenza sullirruzione alla scuola Diaz durante il G8 è un clima disteso, sereno, normale, accettabile. Oppure se non valga la pena resettare tutto, fermarsi un attimo e far capire che è lora di finirla di pretendere dalla magistratura solo sentenze gradite.
Il giudizio, quello sullo stato di democraticità di Genova e delle sue istituzioni pronte a sconfessare i giudici per invocare tribunali politici superiori, ci sarà a breve. A chiederlo è stato lavvocato Maurizio Mascia, legale di Francesco Colucci, lex questore di Genova a giudizio per falsa testimonianza nellambito dellinchiesta sul G8. Unaccusa che condivide, seppur a vario titolo, con lex capo della polizia Gianni De Gennaro e lex capo della Digos genovese Spartaco Mortola. Mascia ha infatti presentato ieri unistanza di remissione degli atti alla Corte di Cassazione, ponendo il dubbio sulleffettiva serenità di cui può godere un magistrato oggi a Genova, dopo il linciaggio subito dai colleghi.
«Premetto che non si tratta di una ricusazione del giudice, che peraltro è persona stimatissima anche nellambito dellavvocatura genovese e non solo tra i colleghi magistrati - spiega il legale di Colucci - Anzi, semmai è un atto a sua tutela. Vorremmo sapere dalla Cassazione se è legittimo che i giudici vengano vilipesi in questo modo, se è ammissibile che il Consiglio superiore della magistratura debba intervenire per aprire un procedimento a tutela dei colleghi aggrediti in aula. E vorremmo così capire se, dopo che è stata legittimata labituale aggressione fisica alla polizia, dovremo ora tollerare anche quella alla magistratura, che sarà il prossimo passo di quanti hanno inveito, impuniti e sostenuti sulla stampa nei giorni successivi, al momento della lettura della sentenza».
La mossa di Maurizio Mascia ha preso in contropiede anche gli avvocati Franco Coppi (difensore di De Gennaro) e i colleghi Piergiovanni Junca e Alessandro Gazzolo (che assistono Mortola). Tutti e tre si sono dichiarati disponibili a proseguire, fin da subito, a Genova. «Ma due cose sono fondamentali - chiosa Mascia - Se la Cassazione dice che va bene così, Colucci sarà il primo a raccontare più che volentieri al giudice genovese come sono andati i fatti.
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