Cultura e Spettacoli

Gabriele Paolini abbandona la tv: "Mai più incursioni in diretta"

Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia, ha deciso di ritirarsi e non fare più irruzione durante i collegamenti dei telegiornali 

Gabriele Paolini abbandona la tv: 
"Mai più incursioni in diretta"

Roma - Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia delle "dirette televisive" ha deciso di abbandonare. D’ora in poi non comparirà, come ha comunicato questa mattina al giudice Salvatore Iulia, che lo processa per interruzione di pubblico servizio, molestie, violenza privata e oltraggio al Papa che d’ora in poi si asterrà dal comparire alle spalle dei cronisti. Prima di "abbandonare" però Paolini ha cercato di spiegare in quale modo ha sempre avuto le "dritte" che gli hanno consentito di essere tempestivamente alle spalle dei cronisti delle maggiori televisioni quando si è trattato di avvenimenti di eccezionale importanza.

Si ritira dalle scene Paolini ha così parlato dei suoi contatti diretti con le redazioni delle maggiori televisioni; di avere ricevuto da Rai e da Mediaset 130 mila euro in nero "perchè io non pago le tasse" per le sue "prestazioni". E ha aggiunto che poco veniva da "La 7" mentre ha goduto a Sanremo di soggiorni ben pagati. Ha chiamato in causa anche un’impresa di servizi radiotelevisivi. "Con questa società ho contatti.... È la ditta che viene chiamata quando si tratta di fare le dirette". Poi ha aggiunto "la smetto perchè sono stato anche gratificato da una persona che ha fatto una tesi di laurea su di me intitolandola "L’audience performativa: il caso di Gabriele Paolini". Signor giudice di questa tesi gliene faccio un omaggio".

Rossella e Fede come testimoni Oggi il giudice Iulia ha ascoltato diversi giornalisti televisivi che mentre erano in onda si sono visti capitare alle spalle Paolini con i suoi slogan offensivi per il Papa, per il presidente del Consiglio e per altri.

Alla prossima udienza del 9 dicembre prossimo tra gli altri saranno in aula come testimoni Carlo Rossella ed Emilio Fede.

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