da Parigi
Un fuori onda sta mettendo in difficoltà Nicolas Sarkozy a seguito della sua prestazione televisiva di lunedì sera su France 3. Prima d'essere intervistato dai giornalisti di questo canale pubblico, il capo dello Stato si è platealmente lamentato per il fatto che un tecnico abbia evitato di rispondere al suo saluto. «Quando si è invitati in un posto, si ha almeno il diritto d'essere salutati. È una questione di educazione», ha detto Sarkozy nel commentare l'atteggiamento di un dipendente di France 3.
La scena è avvenuta mentre il presidente, seduto al tavolo dello studio televisivo, in attesa della diretta, veniva al tempo stesso truccato e «microfonato». Il tecnico intento a compiere quest'ultima operazione ha ignorato il «Bonjour!» di Sarkozy, che non ha nascosto la sua irritazione. La scena assomiglia come una goccia d'acqua a quella verificatasi quattro mesi fa al Salone dell'agricoltura di Parigi. Quando una persona ha rifiutato di stringergli la mano, Sarkozy ha reagito con una frase traducibile in: «Togliti dai piedi, imbecille!». Ieri come allora, il presidente è cascato in una trappola, presumibilmente preparata da chi non gli vuol bene: ambedue le scene sono state filmate e messe subito dopo su internet. Così i francesi hanno potuto ascoltare le frasi al vetriolo, pronunciate dal «Sarkò furioso» dopo l'incidente. Frasi di minaccia nei confronti di France 3, una rete che potrebbe essere riorganizzata nei prossimi mesi: «Qui non siamo al servizio pubblico televisivo, ma siamo a casa dei manifestanti... Roba da matti! Vedrete che le cose cambieranno, cambieranno davvero!».
Ieri il semestre francese di presidenza dell'Ue è cominciato sotto cattivi auspici. La notizia secondo cui il presidente polacco Lech Kaczynski non intende firmare il documento di ratifica del Trattato di Lisbona, già approvato dal Parlamento di Varsavia, si aggiunge alle difficoltà create dal no irlandese, pronunciato a metà giugno per via referendaria. Sarkozy voleva concentrarsi sui grandi progetti per il rilancio dell'Ue (Unione per il Mediterraneo, politica estera comune, difesa, ambiente, immigrazione, agricoltura, armonizzazione fiscale, energia, lotta al carovita), ma deve dirottare le proprie attenzioni sul delicatissimo puzzle delle ratifiche. Ormai l'atteggiamento della Repubblica ceca, perplessa a proposito della ratifica del trattato, sta assumendo un peso fondamentale. Sarkozy intende parlarne tra i corridoi del vertice euro-mediterraneo, convocato a Parigi per il 13 luglio.
L'inizio della presidenza francese è coinciso anche con la trasferta dell'intera Commissione europea, spostatasi da Bruxelles a Parigi, dov'è stata ricevuta dalle massime autorità francesi. Sarkozy è deciso più che mai a far coincidere la sua presidenza con la soluzione di una raffica di problemi.
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