«Deve dare le dimissioni. Il senatore Enrico Musso non ha la possibilità materiale di ricoprire entrambi gli incarichi, senatore e consigliere comunale, con la dovuta efficacia». Alberto Gagliardi, rappresentante di Forza Italia nella Sala rossa, è fortemente critico nei confronti del collega di schieramento politico, «ancorato» alla poltrona di consigliere comunale.
Dica la verità, Gagliardi: a lei Musso non va...
«Ringrazio per la palese provocazione, ma se ragioniamo con rigore dobbiamo ammettere tuttaltro: io, quando ero candidato al consiglio comunale, ho prodotto santini che riportavano il nome di Musso, allora candidato sindaco, molto più grande del mio. Lui è riconosciuto bravo, competente, disponibile, ma questo non centra nulla con la capacità di mantenere il doppio incarico».
Fare il consigliere comunale, però, dicono che sia poco impegnativo.
«Questa è unaltra provocazione, allora lei insiste! È esattamente vero il contrario: oggi, diversamente forse dal passato remoto, fare il consigliere è molto impegnativo, oltre tutto con un riscontro economico minimo, 90 euro lordi a seduta, per un massimo di 18 sedute al mese».
Eppure bisogna essere preparati su parecchie cose.
«Ora sì che ragioniamo. Il Comune è il perno della gerarchia istituzionale, lorganismo più vicino ai bisogni del cittadino. Lho sperimentato, fra laltro, quando ero sottosegretario agli Affari regionali, ma anche da parlamentare.
Un lavoro duro.
«... che richiede pertanto il tempo pieno. Musso non può garantirlo, anche volendo. Meglio far posto a un altro, meno esperto, magari, ma più disponibile».
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