Galan e il sogno (impossibile) degli sponsor sui monumenti

Il proprio marchio «stampato» su un monumento importante. Cioè: tu fai una donazione per un restauro e otterrai il diritto di una «targhetta» sul monumento, con un bel ritorno di pubblicità. È l’idea del ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, il quale a proposito delle difficoltà economiche dello Stato nell’intervenire nella tutela del patrimonio artistico (è di due giorni fa il caso delle infiltrazioni d’acqua a Brera) ha dichiarato: «Chi farà un’offerta avrà il suo nome sul monumento». Aggiungendo: «Si possono prevedere anche benefici fiscali a chi investe nella cultura». Insomma, si punta sui privati per aiutare il pubblico. «Di quando ero governatore mi manca la potestà decisionale. A Roma è una cosa insopportabile, non si decide mai niente. Qui resiste pure una forma mentis assai conservatrice».

I bene informati che frequentano il ministero di via del Collegio romano sono pronti a scommettere che l’iniziativa “Adotta un monumento” finirà con l’arenarsi. Il ministro non sopporta i ministeriali, e i ministeriali sopportano poco lui...

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