Il capitolo è chiuso, per sempre. Adriano Galliani, di ritorno da Hannover, nel cuore della notte, ha messo i sigilli a Kakà e smontato la suggestione Real Madrid. «Kakà resta forever, resta per i prossimi 4 anni e mezzo» è la sicurezza mostrata dal vice-Berlusconi, allenato alle voci di calcio-mercato. «Ho passato due estati bollenti, sarà calda anche la prossima», il realismo determinato da chi sa come vanno i media nellera internet. Di sicuro Galliani non può temere gli assalti di Florentino Perez, prossimo candidato alla presidenza madridista: sono molto amici i due. «Lho sentito anche nei mesi scorsi», il particolare reso dal dirigente milanista che invita a guardare bene nel cortile della casa blanca. Con le elezioni fissate al 19 luglio, e il campionato italiano che parte il 23 agosto, non ci sono i tempi tecnici per consentire al presidente del Real in carica di effettuare una trattativa dopo aver ricevuto linvestitura dai soci-tifosi. «Il Real ha altro di cui preoccuparsi», conferma Galliani e forse la frase ha qualche legame con i conti del club che non sono certamente floridi.
Il ritorno di Nesta. Via Londra, dopo tre mesi (permesso scaduto), è tornato da Miami Alessandro Nesta. È sbarcato scortato dallottimismo e dalla voglia di mettersi subito al lavoro per recuperare il tempo perduto («sono otto mesi che non gioco una partita». Sincera la confessione più importante relativa alla sua patologia: «Ho rischiato di chiudere la mia carriera». I test effettuati da milan-lab hanno documentato lo stato fisico del difensore: guarito, senza più dolore, ma con un tono muscolare insufficiente, dovrà lavorare sodo fra le 3 e le 4 settimane prima di potersi misurare in campionato. «Thiago Silva è un gran giocatore, peccato non averlo subito, il ritorno di Nesta è una notizia ottima», il commento di Galliani, felice anche per il risultato di Hannover («nel 2008 perdevamo tutte le amichevoli»).
Il caso Ronaldinho. I riflettori spenti su Kakà hanno riportato alla luce il primo caso Ronaldinho della stagione. Sabato scorso, prima di Milan-Fiorentina, Ancelotti ha preso in disparte il brasiliano e gli ha spiegato lesclusione. Non era solo legata al numero ridotto di allenamenti effettuati (stato febbrile), ma proveniva dallinsoddisfazione per la prova contro la Roma. «Devi dare di più», la frase simbolica riferita allinteressato condivisa da tutti, squadra, allenatore, società. Dinho, decisivo nella qualificazione Uefa (suo il gol prima del gong contro il Braga, 6 novembre la data) e nel risalire la china in campionato (sigillo nel derby), si è fermato da qualche tempo (non fa gol dal 30 novembre, a Palermo, su rigore). La reazione di Ronaldinho è stata di grande stupore. Interessante sarà vedere la scelta di Ancelotti a Bologna.
La firma di Abbiati.
Visita a Borgonovo. Ha chiesto David Beckham di andare a trovare Borgonovo, dopo aver saputo della sua malattia. Lo ha accompagnato Ancelotti. «Incontro emozionante», la chiosa di Stefano.
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