da Milano
Adriano Galliani ha rassegnato le dimissioni da presidente della Lega, ma resta in carica fino al prossimo 26 luglio; lad rossonero, deferito dal Procuratore Palazzi lo scorso giovedì, aveva detto basta alla permanenza al vertice della Confindustria del calcio, ma non aveva fatto i conti con gli adempimenti regolamentari. «Resto in carica, così come tutto il consiglio, fino al 26 luglio», la dichiarazione di Galliani al termine del Consiglio di Lega tenuto ieri a Milano. «Il 26 luglio è il giorno in cui è stata indetta lassemblea elettiva della Lega. Ma qualunque sia la sentenza sul Milan, non sono disponibile a restare oltre. Andare via adesso sarebbe diserzione, ma non torno indietro. Mi sono dimesso e non intendo restare reggente allinfinito». Lassemblea elettiva è stata quindi convocata per il 26 luglio, «quando il processo sportivo sarà concluso e ci sarà chiarezza sulle squadre che parteciperanno ai vari campionati». È probabile che il nuovo presidente sarà un manager esterno alla Lega: «È lorientamento che sta prevalendo - ha spiegato Galliani - ma aspettiamo di vedere le conclusioni del lavoro del comitato costituente. Abbiamo inoltre chiesto la consulenza dellavvocato Mario Janni per riscrivere le regole della Lega. Per ora non cambia nulla: la Lega va avanti con questo consiglio fino allassemblea del 26». Galliani, che non ha voluto commentare le parole dellarbitro De Santis che ha chiesto a Borrelli di indagare su Ancelotti quando era allenatore della Juventus, ha accettato controvoglia la reggenza della Lega, solo per le insistenze degli altri consiglieri.
Ma latmosfera in Lega non è stata serena, soprattutto nei confronti di Claudio Lotito. «Non sono soddisfatta del comportamento di alcuni consiglieri, è necessario un passo indietro da parte di tutti e un bagno di umiltà», la dichiarazione di Rosella Sensi. «In Lega abbiamo il dovere di tenere in piedi la baracca. Ma abbiamo anche dei pregi e purtroppo chi oggi rappresenta i nostri difetti non si vuole staccare dagli altri e rischiamo di essere rappresentati male», così Massimo Cellino, presidente Cagliari che solleva la questione morale e attacca Lotito.
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