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Galliani rilancia: «Voglio un Milan mondiale»

da Villasimius

Di notte a cantare a squarciagola la felicità del Milan per la coppa dei Campioni alzata nella notte di Atene, di giorno a fissare i prossimi obiettivi e a tirare le orecchie a Gilardino. È successo ad Adriano Galliani, vice-presidente vicario del Milan, in Sardegna scortato da Ancelotti e dagli sponsor del club rossonero per il rituale incontro di giugno. Eccitato dal successo della Armani Jeans, il vice-Berlusconi ha dato spettacolo domenica sera improvvisando un dopo-cena canoro. Nei panni di conduttore-protagonista dell’allegra serata ha chiamato al microfono Ancelotti e sua moglie Luisa per tuffarsi nel karaoke intonando prima You’ll never walk alone «omaggio ai leali avversari inglesi» del Liverpool e chiudendo la parentesi con Più bella cosa di Ramazzotti dedicata alla coppa portata in pellegrinaggio anche nel Tank Village di Villasimius. Particolare curioso: mentre Galliani e Ancelotti si esibivano, in collegamento telefonico, Eros Ramazzotti ha ascoltato in diretta l’esibizione del duo rossonero.
Di giorno Galliani si è occupato di calcio scandendo i prossimi traguardi. «Al primo posto c’è il mondiale per club in Giappone, quindi la Champions, il campionato, la supercoppa d’Europa e la coppa Italia: vincere la coppa Intercontinentale sarebbe l’apoteosi per la nostra storia» la graduatoria condivisa da tecnico e squadra (Maldini fu il primo a fissare l’appuntamento con Tokio). Sculacciato Gilardino, con un riferimento positivo per Inzaghi. «Tre ore e mezzo dopo la mia convocazione telefonica, Pippo aveva già abbandonato le vacanze e raggiunto Milanello per preparare il turno preliminare di Champions. Questo dovrebbe essere d’esempio per molti, a buon intenditor poche parole» la stoccata rifilata al centravanti piemontese uscito allo scoperto con un intervento sbagliato e consigliato peggio non dal procuratore saggio (Beppe Bonetto) ma dal papà tifoso e inesperto di calcio.


Galliani si è poi occupato dei profitti (l’audience mondiale è cresciuta dell’11% in Europa e in Asia), di diritti tv («in Spagna sono individuali, Real e Barcellona guadagnano molto più di noi e Zapatero non ha mai pensato di modificare la legge»), di politica calcistica («la data d’inizio del prossimo torneo rimarrà il 26 agosto»), di bilancio («il prossimo non si chiuderà in attivo per i premi pagati, ma è una gran bella pena») per chiudere con un grazie agli sponsor. «Nei giorni difficili della passata estate nessuno si è allontanato, ci hanno espresso solidarietà e simpatia. Così infine siamo riusciti a essere più forti dell’ingiustizia» la conclusione.

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