Pier Francesco Borgia
La prima volta che Astor Piazzolla ha sentito suonare Richard Galliano, francese di nascita e cultura ma originario di Città di Castello, ha esclamato sorpreso: «Lei suona proprio come un argentino. Anzi no, come un italiano!»
In questa battuta si condensa tutto il rapporto che unisce il maestro argentino del tango con il virtuoso suonatore di bandoneon francese, che ha fatto della sua «fisarmonica a bottoni» uno strumento assolutamente duttile.
«Piazzolla - ricorda Galliano, che questa sera sarà protagonista del primo concerto della stagione estiva di Santa Cecilia alla Cavea del nuovo auditorium - era molto orgoglioso delle sue origini italiane. Il mio jazz gli ricordava, poi, gli anni dellinfanzia trascorsi a New York. Inoltre Piazzolla era solito ripetere che ballo, jazz e classica devono necessariamente fondersi e a fonderle deve essere la rabbia dellamore». E cosè il tango se non - appunto - la danza che dà corpo alla rabbia dellamore e alle sue pulsioni più autentiche?
Galliano ha un merito su tutti: quello di aver riportato in auge uno strumento - la fisarmonica - che ha rischiato di essere emarginato nellalveo delle esecuzioni di musica popolare e di musica da ballo. E il rilancio è avvenuto grazie al fatto che il virtuoso francese ha mostrato come questo strumento sia sufficientemente duttile da adattarsi ad ogni tipo di musica, tango e jazz in testa.
Il concerto di questa sera, in un certo senso, può essere considerato - anche dal pubblico meno preparato - unoccasione unica. Oltre ad alcuni pezzi del repertorio classico come Pini di Roma di Respighi, Bolero di Ravel e louverture del Guglielmo Tell di Rossini (eseguiti dallorchestra dellAccademia diretta da Carlo Rizzi) sarà infatti possibile ascoltare quello che lo stesso Galliano non esita a definire come il migliore componimento per bandoneon. Vale a dire il celebre Concerto per bandoneon e orchestra di Piazzolla.
«Si articola in tre movimenti - ricorda il musicista francese - e cioè Allegro, Lento e Presto. Ricalcando il concetto classico di concerto. Unopera cui sono molto legato anche perché esalta non solo la struttura di una forma chiusa ma anche le armonie e lo swing che soltanto il bandoneon sa regalare».
«Nessun concerto come questo sa esaltare le capacità del bandoneon - aggiunge Galliano - proprio come i concerti di violino di Sibelius e quelli per piano di Beethoven fanno con i rispettivi strumenti solisti».
Galliano tornerà, poi, a Roma questinverno per un concerto jazz.
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