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Gallicano: occupa il Comune per l’allarme radon, arrestato

È leader di un comitato che reclama misure per difendersi dal gas L’assessore Bonelli: presto un monitoraggio

Massimo Malpica

La notizia migliore è nella coda. «A Gallicano nel Lazio verrà al più presto fatto un monitoraggio dei livelli di radon». L’impegno l’ha preso ieri pomeriggio Angelo Bonelli, assessore regionale all’Ambiente, parlando al telefono con Franco Cerquetani, leader del comitato di cittadini che chiede interventi per limitare i pericoli dovuti alla presenza del gas. Radioattivo e cancerogeno, diffuso nella cittadina in provincia di Roma come anche in tutto il Lazio.
Cerquetani, disabile, due sere fa è stato arrestato per aver occupato la sede della Casa comunale come forma di protesta per ottenere notizie sulle misure anti-radon prese dalla giunta di centrosinistra che amministra Gallicano. «Poi mi hanno lasciato andare con una denuncia a piede libero, ma vista la promessa di Bonelli ne è valsa comunque la pena», spiega l’uomo. Che ha cominciato a interessarsi alla questione radon da quando la moglie, recentemente scomparsa, circa un anno fa si è ammalata di sclerodermia. Una patologia «legata alla presenza di quel gas, che l’Oms ha inserito tra le 95 sostanze più cancerogene per l’uomo, nel sottosuolo tufaceo di Gallicano», assicura Cerquetani.
Per provare le sue affermazioni, il leader del comitato «Maggiore vivibilità» snocciola cifre. «Nel periodo 2000-2005 - racconta - i decessi in paese sono raddoppiati, passando da 26 a 51, anche se la popolazione è aumentata solo del 10 per cento. In maggioranza sono dovuti a leucemie e forme tumorali, cresciute soprattutto nell’ultimo biennio insieme alle patologie della tiroide tra bambini e giovani». Così, considerato che la stessa Apat, l’agenzia statale per la protezione dell’ambiente, ha «certificato» la provincia di Roma tra quelle a maggior rischio di contaminazione da radon (un gas ancor più temibile perché incolore, inodore e insapore), Cerquetani e altri cittadini hanno scritto all’amministrazione comunale. «Non certo per lamentarci, visto che il radon non è un prodotto dell’uomo, ma un gas naturale derivante dal decadimento radioattivo di radio e uranio. Volevamo solo sapere quali provvedimenti la giunta avesse adottato». Ma alla missiva non arriva risposta. Così il neonato comitato organizza una manifestazione e raccoglie 166 firme, «mentre tutto il consiglio comunale - sospira Cerquetani - ci accusava di ingiustificato allarmismo». «Per loro - prosegue - il problema sembrava concluso con l’incarico di studiare la questione assegnato a una commissione consiliare senza alcuna preparazione scientifica. Ma la cosa giusta da fare era rivolgersi all’Apat, all’Arpa e soprattutto alla Asl, per realizzare uno studio epidemiologico e capire se l’impennata nei decessi a Gallicano sia legata ai livelli di radon».
Forse però qualche dubbio sulla pericolosità della sostanza lo nutrivano anche in Comune, visto che la Provincia di Roma ha fornito all’amministrazione 12 rilevatori di radon. «Peccato - conclude Cerquetani - che questi strumenti non siano stati installati nelle scuole, considerate dagli esperti gli edifici più a rischio. Dieci sono stati assegnati per sorteggio ad altrettante famiglie, senza nessun criterio certo di controllo per aree territoriali».

E gli altri due? «Uno è a casa del funzionario comunale responsabile amministrativo di questa operazione di rilevamento. E l’ultimo è a casa del sindaco. Meno male che ora, a monitorare il resto del territorio, provvederà Bonelli».

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