«Delle tre vittorie è certamente la più significativa». Non nasconde la propria soddisfazione Luigi Gambino per i dati che fuoriescono un po' alla volta dalle urne sparse tra le dieci sezioni di Arenzano. Una dopo l'altra gli danno sempre più chiaramente la vittoria con oltre il 50 per cento delle preferenze. Una distanza incolmabile con gli altri tre candidati. La terza vittoria perché Gambino, salito sulla poltrona di primo cittadino nel 1999 con una coalizione di centrosinistra è stato riconfermato alle elezioni del 2004. Il secondo mandato, però, si è concluso anticipatamente ad opera dello stesso consiglio comunale che dimettendosi ha sfiduciato il sindaco. Una decisione che Gambino non ha digerito. «A casa mi ci devono mandare gli elettori», ha detto davanti a una nutrita platea di arenzanesi neanche 10 giorni fa.
Una frase che Gambino ha ripetuto ieri quando era oramai chiaro il risultato delle urne. Con l'aggiunta: «Io rappresento i cittadini di Arenzano e i cittadini di Arenzano hanno fatto la loro scelta», ha detto senza mezzi termini il sindaco che si è ripresentato con una lista denominata «Centrosinistra». Una vittoria ancora più significativa, ha sottolineato Gambino «perché c'erano ben tre liste che facevano riferimento all'area di centrosinistra».
Secondo ma ben distanziato con circa il 30 per cento dei voti, è arrivato Giuseppe Mina, il cardiochirurgo dell'ospedale San Martino di Genova, che si è presentato con una lista di centrodestra sostenuta da tutti i partiti della Casa delle libertà con l'aggiunta dei Pensionati e del movimento di Sandro Biasotti.
Si è fermato a poco più del 10 per cento, Salvatore Muscatello (assessore al bilancio durante l'amministrazione di Gambino) che si è presentato con una lista appoggiata da Margherita, Udeur, Italia di Mezzo e Socialisti uniti, intitolata «democratici popolari».
Buona la partecipazione al voto, se riferita agli altri comuni della provincia, ma decisamente inferiore a quel 81% di votanti registrati nel 2004.
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