«Ritroveremo Emiliano più forte di prima la prossima stagione», così Riccardo Garrone rincuora il bomber blucerchiato caduto nuovamente nella malasorte e obbligato a chiudere il campionato con due mesi d'anticipo a causa di una sospetta lesione ai legamenti di quello che era considerato il ginocchio sano (il sinistro). Ironia della sorte lo ha voluto togliere dai giochi proprio nel momento in cui stava tornando al suo stato di forma, oltre che al gol, e oggi la squadra si ritrova a dover rincorre il settimo posto, l'ultimo valevole per la qualificazione europea, con un reparto offensivo che sarà composto solo da Quagliarella e Bazzani.
Fortuna vuole che la Sampdoria durante quest'anno stia sfornando campioncini a ripetizione e, dopo la sorpresa di Koman, non è escluso che da qui alla fine del campionato, Novellino non lanci qualche altro giovane, se non altro per dare fiato ad un Bazzani ancora fuori forma fisica. Così ecco che sarà possibile vedere all'opera l'italo americano Gabriel Enzo Ferrari o il capocannoniere della Primavera Alessandro Romeo, «frutto di una chiara politica societaria - ricorda Garrone -. È sempre una gioia vedere giovani cresciuti nelle nostre giovanili che fanno il loro ingresso in prima squadra». Tra chi ha già stupito da titolare l'ungherese Koman. «Sono sempre restio a lanciarmi in discussioni di carattere tecnico - commenta il presidente - ma sabato mi sono emozionato anche io scoprendo dal vivo le sue immense qualità. Lavoriamo in prospettiva, investiamo sui giovani ormai da diverso tempo».
E in prospettiva la dirigenza blucerchiata non lavora solo per rinnovare l'organico dando spazio alla linea verde, ma continua nel progetto di un nuovo stadio tutto di proprietà. È il vecchio pallino di Garrone che da qualche mese è passato dalle parole ai fatti: «Posso confermare che ci stiamo muovendo in maniera decisamente concreta - racconta -. Sono moltissimi gli aspetti che vanno valutati e curati con grande attenzione. Ma ci siamo affidati a professionisti di grande valore che stanno attualmente vagliando le proposte dei possibili investitori tra cui molti fondi stranieri specializzati in impianti sportivi». Ma l'impegno sarà anche della stessa famiglia Garrone: «È evidente e non potrebbe essere altrimenti che un'opera del genere debba prevedere anche un impegno, per una quota minoritaria, del capitale da parte della holding della nostra famiglia - prosegue -. Lo stadio non è un mio capriccio, ma una futura necessità. Vediamo come le nuove norme stiano ridimensionando sempre di più il "Ferraris" che in futuro non potrà rispondere ai parametri richiesti».
Continua anche la lotta contro i vertici della Lega calcio, la battaglia «perché dobbiamo tornare a fare in modo che la gente si appassioni a questo sport». Dalla passione da restituire ai tifosi a quella personale per i colori della Sampdoria, «cerco di far vivere la società secondo regole ben precise, perché così ho sempre fatto nella mia vita di uomo di impresa, cercando di isolare i sentimenti che popolano il mondo del calcio». Aveva detto di aver «raggiunto la pace dei sensi». E oggi precisa: «La battuta riguardava l'imprenditore, non il tifoso». Quello, evidentemente, ha ancora «fame».
Ed il braccio destro di Garrone, l'amministratore delegato della società Beppe Marotta, sarà impegnato questa mattina come relatore ad un convegno nel centro tecnico di Coverciano destinato ai futuri direttori sportivi del mondo del calcio, altro riconoscimento ad un dirigente molto stimato nell'intero panorama calcistico.
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