Garrone al sabotaggio estremo «Non giochiamo con la Juve»

Il presidente Samp minaccia: «Il 4 marzo Giraudo troverà Marassi vuoto». Vuole subito 17 milioni di euro per i diritti tv. Dissidenti in rotta

Franco Ordine

Questa volta ha fissato la data e stabilito le modalità della protesta. Riccardo Garrone, l’ultimo no-global del calcio italiano, petroliere e presidente d’assalto della Sampdoria, è passato all’annuncio dopo un drammatico confronto con i suoi collaboratori, contrari alla piega «rivoluzionaria» data alla questione dei diritti tv. «Se non ci sarà una soluzione al problema durante l’assemblea del 3 marzo, il giorno dopo, a Marassi, non scenderemo in campo nemmeno con gli allievi nazionali. L’ho già anticipato a Giraudo, la Juventus con la sua bella squadra e la sua bella tifoseria, si ritroverà in uno stadio vuoto» le parole scandite da Garrone, ieri sera a Genova. Le motivazioni sono quelle di sempre. «Solo loro, Juventus e Milan, vogliono andare in Champions league che è il torneo che porta flussi importanti di ricchezza» è il suo affondo. Ecco il nervo scoperto: reclamano più soldi, per fare concorrenza alle grandi, Inter compresa, e conquistare un posto in Champions league, proprio ai danni di Juve, Milan e Inter che dovrebbero sovvenzionare il loro ridimensionamento. Stupendo.
Dietro l’ultimatum di Garrone, ecco spuntare alcuni retroscena interessanti. Il gruppo dei dissidenti, dopo l’abbandono di Spinelli, sta evaporando. Anche Zamparini si prepara allo stesso percorso: via dalle barricate, sotto l’ascella, il nuovo contratto tv. Sono infatti pronte le offerte di La7 agli esponenti del gruppo Della Valle: 17 i milioni di euro disponibili per la Samp, una cifra mica male secondo gli esperti. «Voglio vedere nero su bianco, altrimenti è inutile discutere» è il commento di Garrone in versione san Tommaso. Ma neppure quella cifra sembra in grado di fargli cambiare strategia. «Garrone è pronto a una battaglia di principio» spiega uno dei suoi. Sabotando la regolarità del campionato italiano. Complimenti allo stile. Nel frattempo, dentro l’alleanza «dellavalliana», ognuno va per la sua strada, in ordine sparso secondo le migliori tradizioni.

Aldo Spinelli, presidente del Livorno, si è già chiamato fuori, il patron della Fiorentina è contro la serrata minacciata da Garrone, Zamparini del Palermo ha fatto sapere che incasserà l’offerta di Sky e si sfilerà dal consorzio cui vuole dare esclusiva valenza economica, non politica. «Zamparini è vulcanico, la mattina dice una cosa e la sera un’altra» commenta acido Garrone. Spinelli invece è più tagliente. «Zamparini si è fatto furbo, prende i soldi e scappa». Come volevasi dimostrare.

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