Giovanni Porcella
Il precampionato è già alle spalle. È stato un lancio per il campionato che finalmente parte oggi pomeriggio. La serie B di madama Juventus dellambizioso e ricco Napoli e pure dellarrabbiato Genoa che vuole riprendersi la serie A perduta si presenta con i rossoblù di scena a Vicenza. Giampiero Gasperini, lallenatore rossoblù, uomo educato, serio lavoratore e mister dalle idee chiare in testa non si nasconde: «Si comincia e francamente non vedevamo lora. È bello potersi misurare sul campo con punti che valgono per una classifica. Abbiamo tanta voglia di far bene e soprattutto un entusiasmo che ci siamo conquistati con delle buone prestazioni in Coppa Italia e in amichevoli importanti».
A Vicenza, contro una formazione esperta e pericolosa soprattutto in casa, il Genoa schiera una squadra senza veli. Gasperini, infatti, scioglie anche lultimo dubbio rimanente, quello del portiere: «Giocherà Barasso. In questo momento preferisco lui a Rubinho perché mi sembra più in forma. Ho sempre detto che sono due ottimi portieri e non cambio idea. Non è detto che ci voglia una gerarchia fissa. In questa fase parte Barasso, poi vedremo». Il ballottaggio tra i due continua, ma tocca al napoletano (la differenza lhanno fatte le sue prestazioni coi fiocchi con Fiorentina e Torino) che lo stesso presidente Enrico Preziosi aveva indicato come numero uno. Per il resto con Criscito, Bega (comunque convocato) e Juric fuori gioco la formazione è decisa con linserimento in difesa di Stellini e Biasi, a centrocampo di Fabiano mentre in attacco confermato il tridente Sculli-Adailton-Greco con questultimo ancora a caccia di gol: «Io lo vedo come centroavanti e i fatti ha detto Gasperini mi hanno dato ragione. Poi non è detto che non possa fare anche la mezzapunta o il trequartista».
Lallenatore rossoblù va avanti per la sua strada confortato dai risultati, ottenuti però sempre a Marassi: «Questo è lunico interrogativo che mi porto dietro dopo il lavoro fatto fin qui. Con il calendario di Coppa Italia che avevamo non potevamo far altro che giocare in casa e così abbiamo potuto sfruttare la spinta dei nostri tifosi che non è poco. Però il modulo che abbiamo che è abbastanza offensivo potrebbe darci delle soddisfazioni pure in trasferta con squadre che necessariamente giocheranno più aperte. Sappiamo che dobbiamo vincere anche fuori casa se vogliamo arrivare a certi traguardi».
La vigilia con lultimo allenamento al «Signorini» sfila via senza problemi. Giocatori allegri, Stellini che sfida ai rigori, Adailton e Milanetto, una coppia di amici torinesi che portano un vassoio di paste a Gasperini, Alessandro Gaucci in tenuta casual che dispensa sorrisi mentre lunico un po triste è Figueroa che starà a guardare i compagni contando i giorni che lo separano al suo rientro attesissimo che dovrebbe cadere intorno alla metà di ottobre. Sarà lui larma in più di questo Genoa? Gasperini però è già soddisfatto con quello che gli ha passato il convento, che non è poco: «Conosciamo la nostra forza e dobbiamo solo capire quale è quella degli altri.
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