Cronache

Gasperini punta su Motta e Milito per mandare il Milan al diavolo

L'uomo dei grandi numeri stasera deve superare se stesso. Dopo aver trovato la formula magica per battere il Milan a Marassi (non succedeva da 24 anni), Gian Piero Gasperini cerca un'altra impresa «impossibile»: fermare una squadra reduce da nove successi consecutivi a San Siro. Se all'andata quella rossonera era una fuoriserie senza carburante, lo stesso non si può dire oggi, dopo che ha fatto il pieno di «benzina» nel ritiro di Dubai. «Tatticamente è cambiato poco rispetto alla gara di andata - ammette l'allenatore rossoblù - ma adesso il Milan ha un'altra marcia e una condizione fisica ben diversa da quella che aveva a settembre».
Partita ad alto rischio, insomma, contro una formazione galvanizzata dalla vittoria a Bologna e da un Kakà ritrovato. Le armi del grifo? Quelle di sempre: gioco, corsa e…Milito. «Dopo la partita col Catania - rivela Gasp - Diego non ha avuto problemi fisici. Ieri si è allenato ed era molto soddisfatto. Ha solo bisogno di giocare per trovare la giusta condizione». Mai come stavolta la formazione rossoblù è circondata da un alone di mistero. Difesa a tre o a quattro? Centrocampo tipo derby con Thiago Motta, Juric e Milanetto? «Tutto è possibile», sintetizza Gasperini che forse per confondere le acque sembra mettere in dubbio l'impiego del centrocampista ex Barcellona. «Se Milito ormai è recuperato, nelle prossime partite dovremo avere qualche attenzione in più per Thiago Motta». Ma è difficile pensare che il numero 88 rossoblù non scenda in campo a San Siro. Non ci sarà, invece, Raffaele Palladino («non è ancora pronto, anche se si è riaggregato al gruppo»). E Sokratis? «Forse domenica contro il Palermo», ammicca Gasperini. Se il Genoa si schiererà a quattro, allora Marco Rossi farà un passo indietro completando la retroguardia composta da Biava, Bocchetti e Criscito. I dubbi sono tutti dalla cintola in su: fermo restando l'impiego di Juric che ha scontato la squalifica, a centrocampo potrebbero trovare posto anche Milanetto e Motta, supportati da uno tra Mesto e Vanden Borre. Davanti Milito e Jankovic (o Sculli). Alchimie tattiche a parte, Gasperini chiede alla squadra di giocare senza assilli: «Non dobbiamo abbandonarci a inutili nervosismi, come non dobbiamo complicarci la vita da soli. Lo stress da risultato a tutti i costi non ci deve essere mai». Sembra quasi di sentire Enrico Preziosi, perfettamente in linea col suo allenatore: «Sappiamo che il Milan è imbottito di campioni, ma lasciatemi dire che questo Genoa non è facile da incontrare per nessuno. Dovremo essere cinici e sfruttare tutte le opportunità. Tanto vale giocarci le nostre carte, e senza ansie derivate dal dover fare risultati».
L'ansia di dover vincere a tutti i costi potrebbe avercela il Milan, anche se Ancelotti ostenta calma e ottimismo: «Dopo la partita di Bologna la nostra fiducia è cresciuta, le sensazioni all'interno della squadra sono buone. Non escludo che in formazione ci possa essere qualche cambio rispetto a domenica». Fuori Seedorf, dentro Ronaldinho? Il tecnico non si sbilancia: «Anche senza una condizione ottimale, Ronaldinho può sopperire con la sua tecnica e le sue giocate». Il Genoa? «Ha dimostrato di essere una squadra competitiva con giocatori che corrono e rientrano velocemente. Milito è fortissimo e a me piace anche Thiago Motta.

Ma sarà un Milan diverso da quello di settembre…».

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