Gaucci: "Finalmente ho le prove. La vincita del Superenalotto è mia"

L'ex fidanzato della Tulliani rivendica la somma incassata da Elisabetta: "Porterò tutto ai magistrati"

Gaucci: "Finalmente ho le prove. La vincita del Superenalotto è mia"

«Ho trovato finalmente la prova che quella famosa schedina miliardaria del Supernalotto l’ho giocata io e non Elisabetta Tulliani. Aspetto l’ultimo riscontro da una perizia calligrafica che su un determinato documento ho commissionato a un super esperto, eppoi porto tutto alla procura di Perugia». Raccontano di un Luciano Gaucci pimpante e battagliero per le presunte «novità» emerse nel corso delle indagini difensive predisposte dal legale Alessandro Sammarco, il suo difensore, nella guerra per tribunali con la compagna di Gianfranco Fini. Quale sia questa novità «clamorosa», ammesso che clamorosa effettivamente sia, l’ex patron del Perugia Calcio non lo dice. Per ora. L’avvocato Sammarco, interpellato dal Giornale, conferma però l’esistenza di importanti novità in arrivo «che se riscontrate» finirebbero per riaprire automaticamente anche il filone degli immobili che Gaucci giura essere suoi e che i Tulliani ribadiscono invece essere stati acquistati con il provento di quella vincita miliardaria, giocata dalla sola Elisabetta, il 2 maggio 1998 nella ricevitoria «Fortuna» di via Merulana a Roma.
Sul fronte della «paternità» della giocata e della conseguente riscossione della vincita da due miliardi e duecento milioni di lire (in realtà la cifra esatta ammonta a due miliardi e settecento milioni di lire) la risposta dei legali della Tulliani è netta. Carlo Guglielmo Izzo, col Giornale, la mette così: «Non so a che cosa possa far riferimento il dottor Gaucci posto che noi abbiamo già esibito prove documentali inattaccabili che abbiamo anche prodotto in sede civile dove peraltro il signor Gaucci non ha rivendicato la vincita, rivendicando soltanto quei beni che lui assume di avere trasferito alla signorina Elisabetta Tulliani e ai suoi familiari. E comunque - insiste Izzo - la vincita è del 1998 e non è più contestabile perché sono passati più di dieci anni e sono prescritti tutti i diritti. Dopo così tanto tempo non può più pretendere. La schedina è come un titolo al portatore: chi la presenta per la riscossione, vince. Tutto il resto sono chiacchiere». Come le testimonianze del tabaccaio che «lavorò» il sistema per conto di Gaucci; della segretaria Barbara che materialmente giocò la schedina pagando coi soldi di Gaucci; del geometra di Gaucci che parò di «organizzazione aziendale» per vincere ai giochi Sisal; del figlio di Gaucci, Alessandro, che ha ricordato come i sei numeri vincenti fossero stati scelti personalmente dal padre perché facevano riferimento a giorni, mesi, anni di nascita dei componenti della famiglia. Semplicemente chiacchiere, secondo la difesa di Elisabetta, che nulla possono contro i documenti esibiti (fotocopia della matrice del biglietto miliardario, fotocopia della distinta di versamento dove si dà mandato alla banca di incassare il titolo pari a lire 2.200.000.000 «circa») sui quali i, però, gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Perché ulteriori presunte anomalie sarebbero venute alla luce rispetto a quanto già rivelato il 28 agosto dal Giornale, ad esempio, sulla «sparizione» di 514 milioni di lire dalla vincita reale: la Sisal dichiarò una vincita di 2 miliardi e 714 milioni, la Tulliani esibì documenti con la cifra di 2 miliardi e duecento milioni («I soldi spariti? Non ne sappiamo nulla - taglia corto l’avvocato della Tulliani - a noi risulta una vincita da 2 miliardi e duecento milioni di lire. Punto e basta»).

E se il riscontro sui conti correnti di Gaucci e della Tulliani si preannuncia lungo e laborioso, la «novità clamorosa» annunciata da Gaucci potrebbe portare nelle prossime a una svolta decisiva nelle indagini chieste a gran voce dallo stesso ex presidente del Perugia e svolte, sin qui senza troppa foga, dalla procura umbra.
gianmarco.chiocci@ilgiornale.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica