Gaza - Nel tentativo di dare la spallata finale ad Hamas, Israele ha bombardato anche oggi tunnel e depositi di armi nelle case di miliziani, a Gaza. Avanza anche l’operazione di terra: migliaia di riservisti sono entrati nella notte in città e si spingono verso le aree più densamente popolate, anche se l’esercito smentisce di essere entrato nella "terza fase" delle operazioni. Secondo fonti locali, però i proiettili dei tank e degli aerei militari hanno raggiunto diversi quartieri della capitale e i campi profughi di Jabalya e Beit Lahia, nel nord; cannoneggiati anche il quartiere di Sheij Aylin e il quartiere di Zeitun, uno dei più colpiti dal bombardamento aereo. Il nuovo bilancio, parla di oltre 900 vittime palestinesi.
Raid israeliani nella notte I caccia con la stella di David hanno colpito dodici obiettivi: depositi di armi in abitazioni di miliziani di Hamas, tunnel che attraversano il confine. Le truppe di terra si sono scontrate con miliziani palestinesi. Per la terza notte consecutiva non sono stati sparati razzi contro il territorio dello stato ebraico (negli ultimi tre giorni, i razzi dei miliziani sono entrati in azione sempre all’alba). E mentre Israele si prepara a impiegare i riservisti per dare la spallata finale ad Hamas, il capo dello Shin Bet (servizi di sicurezza) è certo che i miliziani di Hamas si stiano nascondendo negli scantinati dell’ospedale costruito da Israele a Gaza, certi che non sarà colpito.
Razzi nascosti in una moschea Le truppe israeliane hanno trovato un piccolo arsenale di razzi Qassam e Grad ammassati in una moschea nella parte meridionale di Gaza City che in mattinata era stata colpita dai jet con la stella di David. Lo riferisce il sito web di Haaretz citando fonti di Tsahal, che dall’inizio dell'offensiva aveva accusato Hamas di usare i luoghi di culto per nascondere il loro arsenale. Nei primi giorni dell’attacco l’aeronautica israeliana (Iaf) aveva diffuso su YouTUbe le immagini di un bombardamento di una moschea sostenendo che le esplosioni a catena innescate dalla prima bomba dimostravano che all’interno si celava un arsenale.
Colpita casa a Ashkelon I militanti di Hamas hanno lanciato 13 razzi contro Israele. Uno di questi ha centrato una casa nella città di Ashkelon. I cinque abitanti della casa sono riusciti a salvarsi, fuggendo nel rifugio prima dell’impatto. Altri razzi sono arrivati a Sderot, e nella città di Beer Sheva, mentre un altro è esploso in un campo vicino a Kiryat Gat.
Dissapori in seno al governo Nell'esecutivo israeliano emergono dissapori sul prosieguo delle operazioni: mentre il ministro della Difesa Ehud Barak e la titolare degli Esteri, Tzipi Livni vorrebbero una conclusione della campagna il più rapidamente possibile, il premier Ehud Olmert spinge per continuare. E questa sarebbe la ragione per la quale il premier vuole mettere la questione ai voti in seno al gabinetto di sicurezza, dove gode della maggioranza.
Livni: no a negoziati con Hamas Tzipi Livni ribadisce il no di Israele a negoziati con Hamas, le cui parole non "hanno alcun valore". "Non negozierò con Hamas - ha affermato il ministro degli Esteri dello Stato ebraico - e per quanto mi riguarda non c’è bisogno che firmino alcunché. Quello che dicono non ha valore. Questo è quello che si chiama deterrenza: sanno che la prossima volta che ci attaccheranno saranno colpiti". Parlando con la radio israeliana, il capo della diplomazia dello Stato ebraico ha poi sottolineato che un’ulteriore espansione dell’operazione militare a Gaza è sempre possibile, "se Hamas oserà alzare la testa e colpire di nuovo Israele".
Blair incontra Mubarak L’ex primo ministro britannico Blair ha incontrato il presidente egiziano Hosni Mubarak ed ha spiegato che le discussioni sull’accordo per il cessate il fuoco sono giunte in "una fase sensibile", soprattutto per quanto riguarda la lotta contro le attività di contrabbando tra Gaza e l’Egitto e quella dell’apertura dei valichi di transito per il territorio palestinese. L’inviato del Quartetto (Onu, Stati Uniti, Unione europea e Russia) ha detto di sperare che un accordo di tregua possa essere concluso nei prossimi giorni. Oggi, una delegazione di Hamas ha incontrato per il secondo giorno consecutivo il capo dei servizi segreti egiziani, Omar Suleiman, per discutere del piano di pace elaborato dall’Egitto. Da parte sua, il generale Amos Gilad, principale consigliere del ministro della difesa Ehud Barak, ha rinviato la visita al Cairo prevista per oggi.
Teheran contro il cessate il fuoco L’Iran è contro il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sta per questo esercitando forti pressioni su Hamas affinché il gruppo integralista palestinese non accetti la proposta egiziana di tregua con Israele. Lo ha riferito una fonte governativa egiziana al Jerusalem Post. Teheran avrebbe inviato due alti funzionari a Damasco per convincere i leader di Hamas di non accettare la proposta.
Frattini in Medioriente Il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà nei prossimi giorni, entro il fine settimana, in missione in Medioriente dove avrà contatti con i leader della regione sulla crisi di Gaza.
Ad annunciarlo è stato proprio il titolare della Farnesina conversando con i giornalisti a Zagabria e specificando che farà tappa anche a Damasco, in Siria, oltre che probabilmente in Egitto, in Israele e nei Territori palestinesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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