Solo pochi giorni fa - in occasione della trimestrale - l’ad di Edison, Umberto Quadrino, ha annunciato l’avvio di un arbitrato internazionale a Stoccolma teso a rivedere i prezzi dei contratti a lungo termine con uno dei grandi fornitori di gas, la joint venture Promgas (60% della quale fa capo alla russa Gazprom, il 40% all’Eni). Ieri da Mosca, l’ad del colosso russo, Alexander Medvedev, ha pronunciato parole di apertura: «Siamo fiduciosi - ha detto - di poter trovare una soluzione senza alcuna transazione giudiziaria o arbitrale». Ora, dunque, sembra spianata la via della trattativa, visto l’evidente intento di Gazprom di evitare vie legali. In questo senso l’avvio dell’azione da parte di Edison - prima in assoluto tra le società-clienti in analoghe condizioni contrattuali - è stato immediatamente produttore di effetti. L’apertura giunta ieri da Mosca potrebbe innescare una serie di nuove rinegoziazioni in Europa, visto che Gazprom è un operatore fondamentale: il Credit Suisse ha stimato che un’ondata di contenziosi potrebbe costare a Gazprom il 24-25% della sua redditività.
Il tema è spinoso, perchè i prezzi delle forniture all’ingrosso derivanti dai contratti di lungo termine (i cosiddetti «take or pay», prendi o paga), fissati per 25 anni, da tempo ormai sono molto alti, superiori - sottolinea Edison - a quelli di vendita sul mercato. E quindi in perdita. Tutto ciò deriva dal rallentamento della domanda, i cui effetti sono stati amplificati dalla forte turbolenza che ha caratterizzato il settore gas, a causa degli ingenti quantitativi di gas spot commercializzati sui più importanti mercati europei a prezzi decisamente più bassi di quelli dei tradizionali contratti di acquisto gas di lungo termine, correlati ai prezzi petroliferi. Ciò ha provocato anche in Italia una forte riduzione dei prezzi sul mercato, che si sono posizionati a un livello - appunto - ben inferiore rispetto a quello del costo del gas importato con contratti di lungo termine. Questa situazione ha spinto tutti gli operatori del settore, compresa Edison, ad attivare la rinegoziazione contrattuale con i propri fornitori.
Edison (-1,53% ieri in Borsa) acquista da Promgas-Gazprom 2 miliardi di metri cubi all’anno, sui circa 17 totali; Edison per il gas è il secondo operatore italiano, dopo Eni, con il 17% degli approvvigionamenti. Frattanto, ieri il presidente di Edison e presidente del consiglio di gestione di A2A, Giuliano Zuccoli, ha detto che il dossier sul riassetto del gruppo «è ancora fermo».
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