Gdf attacca nel gas: punta al 10% del mercato italiano

Gaz-de-France attraverso Italcogim vuol crescere del 50% entro il 2011

da Milano

Gaz de France punta a conquistare il 10% del mercato italiano del gas. E intende farlo attraverso Italcogim Energie, società controllata al 60% dal gruppo francese e al 40% dalla Camfin. Entro il 2011 Italcogim intende aumentare del 50% i volumi di gas venduti (nel 2007, escluse le forniture alle centrali elettriche, ha commercializzato 3,5 miliardi di metri cubi di metano) e crescere anche nel settore elettrico. L’obiettivo è passare da poco meno di un miliardo di fatturato nel 2007 a due miliardi nel 2011. Gdf è la seconda società francese dopo Edf (presente in Italia attraverso Edison, controllata assieme a A2A) a voler crescere sul mercato italiano. E ambedue hanno grosse ambizioni di sviluppo soprattutto nel gas. Già oggi Italcogim è il terzo operatore italiano nel gas come volumi venduti dopo Eni ed Enel, ma davanti a gruppi come Hera, A2a, Edison o E.On.
E per conquistare nuovi spazi in questo settore, Italcogim andrà in due direzioni: acquisto di piccole aziende (ce ne sono ancora circa 300 «indipendenti» in Italia, ne rimarranno ben poche) e conquista di nuovi clienti. «L’acquisizione di Gaz de France Italia, avvenuta nel luglio scorso, ha portato clienti importanti come Ferrero, Burgo, Saint Gobain - ha detto l’ad di Italcogim, Luca Valerio Camerano - mentre, sempre quest’anno, sono state integrate in Italcogim una decina di aziende. Presto verranno lanciate nuove offerte destinate alle famiglie per crescere nel mercato retail».
Per Gdf la svolta avverrà con la definitiva fusione con Suez: in questo modo potrà fare sinergie anche nel settore elettrico attraverso le alleanze con la romana Acea. Oggi Suez è il quarto operatore elettrico in Italia. Nei giorni scorsi Gaz de France ha acquistato da Edison, attraverso la controllata Cofathec, sette piccole centrali termoelettriche per una potenza complessiva di 540 megawatt.
Sempre con Acea, come socio di minoranza, Gdf punta ad aggiudicarsi due dei cinque giacimenti esauriti dell’Eni che il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di mettere sul mercato a disposizione di altri gruppi, ha detto il presidente Angelo Ferrari. Verranno utilizzati per gli stoccaggi di gas.

Non poteva mancare neppure un progetto di rigassificatore, con una capacità da 5 a 10 miliardi di metri cubi l’anno, da costruire al largo delle Marche. Sarà a una trentina di chilometri dalla costa, fuori dalle acque territoriali. Per intanto Edf «si accontenta» dei due miliardi di metri cubi che arrivano dalla Libia attraverso il Green Stream dell’Eni.

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