Mariastella Gelmini, coordinatore regionale di Forza Italia, la questione Podestà si risolve?
«Ho avuto modo di parlare a lungo con Guido e sono certa che si risolve nell’incontro con il presidente Silvio Berlusconi. L’onorevole Podestà ha sempre dimostrato, sin dalla nascita di Forza Italia, nella sua azione politica grande capacità, disponibilità e lealtà verso Forza Italia. E, tranquilli, lo dimostrerà anche stavolta».
Un impegno al meglio, dunque, all’interno del Popolo della libertà. Popolo della libertà che è già tutto coinvolto nella campagna elettorale...
«Siamo tutti impegnati al massimo: dal Presidente all’ultimo dei candidati in liste dove c’è coerenza tra i valori e le candidature, mentre di là, nel Pd, i radicali sono insieme alla Binetti e a Di Pietro. Bella incoerenza».
Quali sono le punte di diamante del Pdl in Lombardia?
«Al Senato c’è il capolista Roberto Formigoni, testimone dell’impegno a portare a Roma il modello lombardo. Poi, c’è Giulio Tremonti che è interlocutore del mondo produttivo. Tutti ricordano ancora che Tremonti ha saputo coniugare la riduzione delle tasse e il contenimento della spesa pubblica».
Vuol dire che nel Popolo della libertà non ci sono “figli di”?
«Matteo Colaninno figlio di Roberto sta di là. Noi abbiamo preferito mettere in lista imprenditori che ce l’hanno fatta da soli, che rappresentano realmente il tessuto delle piccole e medie imprese e che fanno della Lombardia la regione più produttiva d’Italia».
Ma qual è la ricetta del Pdl per far ripartire l’Italia?
«È un programma semplice, che mette al centro la persona, che vuole sostenere la famiglia e, soprattutto, che vuole lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini».
In soldoni tutto il contrario del governo Prodi.
«Meno tasse, meno spesa pubblica e salari più alti perché, dopo due anni di malgoverno, le famiglie non arrivano alla fine del mese».
Ah, onorevole Gelmini, e il dopo Formigoni? Un candidato leghista?
«Non abbiamo ancora deciso. La Lega rappresenta certamente tutti i nostri valori. Se il candidato sarà Roberto Castelli o un altro sono quindi sicura che proseguirà il lavoro di Formigoni».
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