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Gelmini: non chiuderà il centro della Montalcini

Per salvare la fondazione del premio Nobel, sotto sfratto, il ministro assicura il proprio impegno: "Un tavolo tecnico per risolvere il problema". E 485mila euro stanziati dal ministro. La Montalcini chiarisce: "Il Centro non ha debiti"

Gelmini: non chiuderà 
il centro della Montalcini

Roma - Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica Mariastella Gelmini assicura: "L'Ebri non chiuderà". Verrà salvata, dunque, la fondazione del premio Nobel Rita Levi Montalcini, posta sotto sfratto. La Gelmini sottolinea che "sono già pronte iniziative a sostegno. Ritengo troppo importante il lavoro dell'Ebri e del premio Nobel per poter pensare che le attività svolte da questo centro di ricerca possano interrompersi", ha dichiarato il ministro, sottolineando che "l'Ebri è un centro di eccellenza che va tutelato in qualsiasi modo".

Tre mosse per salvare il centro Per questo motivo il ministro annuncia che sono "già in atto queste tre azioni": ovvero innanzitutto la creazione di un tavolo tecnico tra il ministero, l'Ebri e la proprietà per verificare la possibilità che l'Ebri possa continuare a lavorare nelle strutture che attualmente utilizza; poi il trasferimento in una sede alternativa: e in questo caso - spiega Gelmini - esistono già alcune ipotesi molto concrete per trasferire il centro in altre strutture".

Finanziamento in arrivo Infine "è in via di erogazione il finanziamento del ministero da 485mila euro, che ho già firmato e che attende il parere delle commissioni parlamentari, per consentire all'Ebri di proseguire gli studi e le attività di ricerca".

La Montalcini: nessun debito "Desidero precisare - fa sapere il premio Nobel - che l’Ebri non ha debiti verso terzi, neanche con la Fondazione S. Lucia, che ha dato in comodato la sede del Centro e che gestisce i servizi comuni". La senatrice a vita fa chiarezza sulle ragioni che avrebbero causato un’ingiunzione di sfratto per il suo istituto. "Gli stipendi dei ricercatori e i relativi contributi previdenziali sono regolarmente versati ogni mese, come risulta dai documenti contabili dell’amministrazione. Probabilmente le notizie diffuse da alcuni organi di stampa - spiega il Nobel - servono a motivare un’azione nei nostri confronti del tutto ingiustificata".

Nessun fondamento "È veramente sconfortante - prosegue la professoressa - che, a un giorno dalla udienza fissata con procedura di urgenza a seguito dell’azione legale cui sono stata costretta per difendere la straordinaria attività scientifica della Fondazione Ebri e dei suoi ottimi ricercatori, qualcuno ha diffuso notizie destituite di ogni fondamento sul conto della Fondazione da me fondata e diretta".

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