Napoli - Frequenta il quinto anno del liceo linguistico "Margherita di Savoia", nei pressi di piazza Dante, nel cuore di Napoli. Questo è l’anno del suo esame di maturità ma una circolare di Stato sembrava bloccarle la strada finché, poi, lo stesso ministero dell’Istruzione precisa: "Non c’è nessun motivo di legge per cui la ragazza di Napoli non possa affrontare l’esame di maturità".
La storia di Daria Daria è bravissima, conosce sei lingue, ma è ucraina e clandestina, non ha documenti italiani, tantomeno il codice fiscale che da quest’anno è obbligatorio per sostenere la prova scolastica. Il ministero dell’Istruzione, per compilare l’anagrafe dello studente, sta infatti rilevando i dati relativi a ogni singolo candidato, compreso il codice fiscale che passerà al vaglio dell’Agenzia delle entrate. Il termine per inserire i dati sul sito del ministero è dopodomani. "Sto esaminando la situazione - aveva spiegato ieri il preside del liceo linguistico, Carmine Santaniello - spero di trovare una soluzione a breve. La circolare voluta dal ministro Gelmini è un diktat chiaro: senza codice fiscale non si può sostenere l’esame. Daria è stata iscritta tre anni fa in base alle normative vigenti, ha frequentato regolarmente e adesso ci troviamo dinanzi a questo problema. Cercheremo di risolverlo".
Il diritto allo studio In realtà una norma, l’articolo 45 del Dpr 31 agosto 1999, numero 394, sancisce che "tutti i minori, presenti sul territorio nazionale e nei diversi gradi e ordini di scuola hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dalla regolarità della loro posizione di soggiorno". "Diritto all’istruzione che vale, evidentemente, fino alle soglie dell’esame di maturità perchè per la prova finale c’è una circolare (22 maggio 2009) che impone il possesso del codice fiscale". E così lo stesso Miur ha subito precisato: non c’è nessun motivo di legge per cui la ragazza non possa affrontare l’esame di maturità, dato che il codice fiscale serve solo per l’anagrafe degli studenti, per entrare nella base informativa del ministero, ma nulla vale riguardo alla possibilità di sostenere l’esame di maturità.
"La raccolta del codice fiscale degli studenti è una funzionalità contenuta nell'Anagrafe degli studenti, iniziata nel 2005/06 e proseguita da tutti i governi che da allora si sono succeduti", si legge nella nota del Miur, che prosegue: "Il controllo dei codici fiscali viene attuato tramite una verifica incrociata con l'Agenzia delle entrate, per verificarne l`integrità e la correttezza", e "nel caso in cui uno studente fosse, per qualsiasi motivo, sprovvisto del codice fiscale, verrebbe semplicemente escluso dalla base informativa del ministero, senza alcuna conseguenza per la sua privacy né per la sua possibilità di sostenere l'esame di maturità".