Ritengo che il libro più importante di questanno (eccellendo su alcuni altri testi di buon livello quali Lettere a Clizia di Montale, Caos calmo di Sandro Veronesi, Procida di Franco Cordelli, Gomorra di Roberto Saviano, Vita precaria e amore eterno di Mario Desiati, Il ritorno a casa di Enrico Metz di Claudio Piersanti, Il passato davanti a noi di Bruno Arpaia, Bisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo di Busi) sia Dies Irae di Giuseppe Genna (Rizzoli, pagg.
761, euro 17,50) per la ricchezza di temi, la forza travolgente dello stile, la crudezza e insieme la pietà nel narrare «il dolore del mondo», la cultura riassorbita dal talento affabulatorio, e infine lenergico realismo trasceso da lampi duna catarsi metafisica: tutto ciò inserito in una evidente sperimentazione che non ha niente a che fare con gli sperimentalismi, e che è nutrita dalla volontà o dallistinto di una costante e a volte ossessiva ricerca di un linguaggio che si adegui perfettamente agli argomenti trattati e insieme li trasformi trasferendoli dal piano della cronaca a quello della Storia e dell'Arte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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