Veder giocare questo Genoa e questa Sampdoria, l'uno in A l'altra in B, è come succhiare un chiodo. Prescindo dagli ultimi risultati: Fiorentina-Genoa 1-0, Genoa-Novara 1-0, Cesena-Genoa 2-0, Genoa-Milan 0-2, un punto in due partite con Atzori, 3 punti in tre partite con Iachini. Essendo personalmente rassegnato da tempo all'idea che l'organico di questo Genoa pre-mercato di gennaio sia da 10°/12° posto finale in serie A e che la «rosa» di questa Sampdoria sia da 7°/8° in serie B, indirizzo l'attenzione esclusivamente sul (non)gioco. Comincio dal Grifone. Preziosi non provava brividi con Ballardini, chissà cosa sta provando con Malesani. Cosa rimprovero a Malesani, oltre al «fattaccio» di farci vedere giocatori che - Rossi e Mesto a parte - corrono col freno a mano tirato? Gli imputo di non aver compreso che questo era un organico (monco) particolarmente «tagliato» per il «3-5-2». Esemplifico. Davanti a un grande portiere (Frey), sulla carta il Genoa aveva le pedine giuste per un'aitante difesa «a 3» (Granqvist - Dainelli - Kaladze) e gli elementi giusti per un valido centrocampo «a 5» (Mesto - Rossi - Veloso - Merkel - Antonelli), e pazienza se, ramo offesa, visti all'opera Airone e Cammello mancava - hai detto niente! - il fondamentale Centravanti. Se Malesani avesse correttamente optato per il «3-5-2» che ho appena disegnato, e fatti salvi infortuni e squalifiche avesse insistito, io credo che là davanti il tecnico avrebbe potuto alternare con profitto - in coppia con il grande Palacio - i talentuosi Jorquera e Jankovic che come minimo avrebbero negato comodi punti di riferimento ai difensori avversari. Dopodiché, i punti nel carnet del Grifone dopo 12 partite giocate risulterebbero magari - anzi probabilmente - gli stessi 15 attuali, ma io sono convinto che almeno lo spettacolo cui avremmo assistito sarebbe stato decisamente più gradevole, con squadra più corta e giro palla nettamente più fluido e produttivo. Al che avrebbero attribuito il giusto peso quanti vanno allo stadio - e non sono pochi - spinti da qualcosa di più dell'arida sete di risultato.
E proseguo con la Sampdoria. Cosa ho rimproverato ad Atzori, oltre ai «fattacci» di aver spento Piovaccari e averci fatto vedere una squadra che - eccetto Rispoli - correva col freno a mano tirato? Di non aver compreso che questo era un organico (purtroppo obeso e squilibrato) da maneggiare in via esclusiva con un «4-4-2» cautelare. Ed è purtroppo la stessa miopia che rilevo in Iachini, il quale pretende di schierare con profitto un ambizioso «4-3-3» avendo a disposizione, per corsa e piedi, il peggior centrocampo del campionato (risultato: punte isolate in una squadra lunga come la fame). Davanti a un grande portiere (Romero), sulla carta la Sampdoria aveva ed ha gli elementi giusti per una buona difesa «a 4» (Rispoli per la fascia destra, Cacciatore per la sinistra, Laczko per entrambe; Gastaldello Volta e Rossini in corsa per i due posti centrali, con Costa valido sia per il centro sia per la fascia sinistra), per un discreto centrocampo «a 4» (Padalino e Foggia - non cito Semioli per carità di patria - per le fasce laterali; Palombo e Obiang in corsa con Soriano, Signori, Dessena e Bentivoglio per i due posti centrali) e gli incursori validi per una buona «due» d'attacco (Bertani o Maccarone seconda punta; Piovaccari o Pozzi centravanti, e in emergenza - come ora... - pure assieme). Invece, passando dalla carta al campo, sapete com'è andata e come sta andando. Se poi siamo all'impiego del talentuoso ma impalpabile Fornaroli all'attacco, «ciccia le mele e cotone mako», come celiava l'antico papà Biondi, mio indimenticabile professore di matematica. In conclusione, guai per entrambe le dirigenze se «ceffassero» il mercato di riparazione di gennaio. Per tornare cautelativamente nella parte sinistra del tabellone di serie A il Genoa deve assolutamente completare un giudizioso «3-5-2» tattico con il prestito di Borriello da mettere là davanti in coppia con Palacio.
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