Genova - Lo stadio Marassi, intitolato a Luigi Ferraris, sarà chiuso ai tifosi rossoneri per la gara Genoa-Milan in programma domenica. Lo ha deciso il prefetto di Genova Giuseppe Romano dopo una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione è stata presa per ragioni di sicurezza, visto che tra le due tifoserie non corre buon sangue, soprattutto dopo che, nel gennaio del 1995, un tifoso genoano (Vincenzo Spagnolo) era morto a seguito di alcuni tafferugli tra opposte tifoserie. Il ragazzo venne accoltellato a morte, a 24 anni, da un ultrà rossonero, Simone Barbaglia, prima di Genoa-Milan. Da quel giorno, le due squadre non si erano più incontrate. Torneranno a farlo domenica a Marassi.
I tifosi: "Decisione attesa e prevedibile" "Questa è una decisione che era attesa e prevedibile, forse esagerata, perché non si può "proibire per sempre" ai tifosi di una squadra di calcio di seguire la domenica i propri beniamini. Viene commentata così, nel mondo dei fans rossoneri, la decisione di chiudere lo stadio Ferraris ai milanisti. "Ero sicurissimo che sarebbe andata a finire così - spiega Giancarlo Capelli detto il 'Barone', leader storico della curva Sud milanista -. Già un mese fa lo avevo pensato all’uscita dei calendari. Obiettivamente nella posizione del prefetto, davanti a minacce e a scritte, avrei fatto la stessa cosa anche se prima o poi questa partita si dovrà giocare a porte aperte. Non possono proibirla per sempre".
E la presa di posizione del prefetto di Genova, Giuseppe Romano - giunta al termine di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica - viene giudicata come "prevedibile" anche da un altro Giancarlo, portavoce dei 'Guerrieri Ultras' rossoneri, il quale non manca, però, di considerarla pure sproporzionata. "Ce lo immaginavamo tutti - puntualizza - anche se non si può essere contenti. Mi sembra una decisione esagerata. Secondo me - prosegue - bastava aumentare la sicurezza e non sarebbe successo niente: hanno chiuso il settore ospiti ma non si può escludere comunque la presenza dei tifosi del Milan".
Brocchi: "Brutto giocare senza i propri tifosi" Se la scelta delle forze dell’ordine scontenta gli appassionati in tribuna, anche tra i calciatori protagonisti sul campo non manca l’amarezza, soprattutto pensando a quello che accade negli stadi di altri Paesi europei.
"È davvero brutto giocare senza i propri tifosi - puntualizza Christian Brocchi - ed è ancora più amaro quando si leggono le dichiarazioni di Toni, sui tifosi avversari che applaudono lui e il Bayern. Purtroppo in Italia la mentalità è completamente diversa. Sicuramente quella di domenica è una sfida delicata - conclude - ma dispiace che si sia arrivati a una tale decisione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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