Genova: c’è anche la lista di attesa per abbandonare Fido al canile

Genova: c’è anche la lista di attesa per abbandonare Fido al canile

In lista di attesa anche per entrare al canile. Secondo i dati forniti dai volontari dell’associazione «Amici Animali Abbandonati» la struttura di Monte Contessa, a Sestri Ponente, è nata già sottodimensionata rispetto alle reali esigenze di un territorio come quello di Genova e dintorni. «Più di venti cani o forse anche trenta sono in attesa di essere lasciati al canile, lo hanno chiesto i loro proprietari che non li possono o non li vogliono più tenere» spiega il presidente dell’associazione Elvio Fichera, che fa parte anche del nucleo guardie zoofile. «Il problema è di un certo rilievo anche perché chi vuole dare via il proprio cane e non ci riesce magari potrebbe anche abbandonarlo. Ma da parte delle istituzioni non vi è stata una programmazione adeguata visto che il nuovo canile è troppo piccolo e non basta» aggiunge Pier Luigi Castelli responsabile della Lega del Cane.
Il lavoro dell’associazione che gestisce la struttura di Monte Contessa è comunque ammirevole: quest’estate il sovraffollamento dei cani era un problema, adesso molti cani sono stati dati in affidamento, in tutto sono 195, ma il numero è sempre suscettibile di aumento.
«Occorre mettere con urgenza le tettoie nella parte giorno delle gabbie perché con la brutta stagione se piove i cani si bagnano e restano nel bagnato. Anche quest’estate era un problema perché gli animali erano sempre al sole - continua Fichera - Questo perché le gabbie sono composte da una parte giorno all’aperto e una parte notte riscaldata e al coperto. Tuttavia, si capisce che se i cani sono troppi vanno messi insieme nella stessa gabbia e se litigano occorre dividerli con pannelli che separano costantemente le due zone».
Così la scorsa estate è successo che addirittura un barbone a cui avevano sottratto i cani per affidarli al canile, aveva protestato perché a suo dire gli animali erano tenuti male: alcuni sempre alla luce della lampada perché chiusi nella zona notte, senza finestre.


«Abbiamo più volte sollecitato il Comune anche sul problema dei materiali - conclude Fichera - il legno con cui sono fatti i gradini per accedere alla zona giorni dei cani, le serrature delle porte dei recinti si rompono facilmente. I recinti di sgambatura poi ad ogni pioggia si allagano e la zona che dovrebbe essere destinata ai gatti così com’è strutturata non va bene anche perché esiste sempre il problema del sovraffollamento di cani».

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