Sono passati 35 anni da quel Palasport di Genova gremito dove l'Emerson allenata da Luciano Bertolassi veniva seguita con tanta passione dai propri tifosi. Si ricordano ancora le schiacchiate rumorose del brasiliano Marquinho in una squadra piena di talenti e prospettiva. Purtroppo tutto sfumò in un paio di stagioni, la società fu costretta a trasferirsi fuori città tra delusione e polemica. Dopo tanti anni la storia si ripete, più ombre che luci per il pallone a spicchi sotto la lanterna. Con l'Effe 2000 Cambiaso Risso si sperava in una inversione di tendenza ed invece la società genovese con un comunicato stampa annuncia il divorzio da Genova per la prossima stagione di serie B2. Saluti e ringraziamenti a chi ha seguito con entusiasmo questa avventura, ma anche parole dure per politici che non hanno saputo fare «canestro» nei momenti decisivi.
Dopo l'amarezza per la sconfitta in semifinale contro Palestrina la famiglia Fertonani fa quadrato sulla delicata situazione. Emigrare verso realtà che danno importanza alla pallacanestro senza aspettare l'ennesimo silenzio della città.
Il presidente Fertonani nell'intervista esclusiva interrompe il silenzio stampa: «Sono otto anni che facciamo progetti, mesi di lavoro, il nuovo palazzetto, architetti, consulenti e soldi spesi ma nessuno ci ascolta. È ora di cambiare, io vado da un'altra parte»
Con quale formula intende cambiare?
«Vedremo, le ipotesi sono tante, dipende tutto dalla destinazione».
Quali sono le città/società candidate?
«Le opzioni ci sono ma per il momento le tengo per me, magari una piazza più piccola ma con almeno il rispetto dovuto. Palestrina e Vado sono un esempio in questo senso, impianti piccoli ma dove si vive di basket con attività stupende. Con tutto il rispetto lo stesso Palacus di viale Gambaro che ci ha ospitati non ha un bar attivo, una rete internet, niente».
Quanto le dispiace lasciare Genova?
«Tanto, ma non posso fare altrimenti, oltre al calcio vorrei esistesse anche il basket. Sono sempre pronto a tornare quando si faranno le cose seriamente in questa città».
Cosa si sente di dire al pubblico che quest'anno vi ha seguito in massa?
«Questo è il più grande dispiacere, per la gente è un peccato. Dopo gli eventi organizzati come la Supercoppa e l'All Star Game in p.zzale Kennedy e PalaMazda si doveva dare una svolta. Le parole non mi bastano più, purtroppo il rammarico per i nostri tifosi è tanto».
Rusconi la seguirà nella sua nuova avventura?
«Molto dipenderà dalla programmazione con la nuova società, questo discorso vale anche nell'ambito tecnico».
Il silenzio stampa degli ultimi mesi nascondeva già questo malessere?
«No, assolutamente. L'allenatore Brignoli e la squadra avevano optato per questa decisione, la società ha rispettato e condiviso la scelta. Sono due situazioni diverse».
La notizia che la famiglia Fertonani lascia si limita al trasferirsi fuori Genova e basta?
«Il nostro silenzio in questi giorni è stato mal interpretato e frainteso. La passione è sempre tanta per questo sport come la voglia di fare, Genova ci costringe a prendere una decisione alternativa che è quella di fare qualcosa in grande altrove».
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