Cronache

Genova, paradiso senza controlli per gli abusivi di Milano e Torino

Genova, paradiso senza controlli per gli abusivi di Milano e Torino

«Un luogo appetibile, dove c’è mercato e dove il clima permette di stare all’aperto. Infatti vengono anche da Torino e Milano». Non parla di turisti, l’assessore alla sicurezza del comune di Genova, Francesco Scidone. Bensì di venditori ambulanti abusivi. A nulla sono valse le attività di repressione e controllo messe in campo dal Comune di fronte a un fenomeno che, come dice lo stesso Scidone, «sta aumentando sempre di più, per fattori diversi». Tra questi ci sarebbe il clima, che regala, anche agli abusivi, domeniche di stampo primaverile. Si trovano così bene, al Porto Antico di Genova, che vengono apposta da Torino e da Milano. Forse, oltre al clima, trovano anche ospitalità? «Di certo trovano mercato - dice Scidone in Sala Rossa -, perché chi compra sa che sta comprando un tarocco e che sta facendo un reato». Il Comune tenta ora di affrontare il problema «da un altro punto di vista. Con la Porto Antico stiamo valutando la possibilità di cambi strutturali nell’area interessata dal fenomeno». Altra carta da giocare, un presidio fisso 24 ore su 24, come quello già in funzione alla commenda di Prè. Sapendo che il problema, ancora una volta, non farà che spostarsi.
Trecentomila euro. È la prima stima dei danni nel sottopasso Cadorna. L’alluvione del 4 novembre ha portato via tutto ai 13 esercizi commerciali. «Bisogna prima di tutto dare una risposta ai commercianti - osserva Matteo Campora, capogruppo del Pdl -, per far riprendere il prima possibile le loro attività». Detto, fatto. Anche se non tutti sarebbero d’accordo, il Comune metterà a disposizione dei commercianti dei gazebo tra i «vulcani» di piazza della Vittoria, «almeno in attesa di finire la messa in sicurezza del sottopasso - risponde l’assessore al commercio, Gianni Vassallo - e valutare se inserire nuovamente dei punti vendita».
Tra i 100 e i 150 mezzi di Amt potrebbero trovare posto sotto lo stadio Carlini, nella nuova rimessa dell’azienda di trasporto pubblico. «Stiamo approntando le modifiche necessarie nel nuovo piano urbanistico comunale per un’area interrata di 15mila metri quadri - spiega il vicesindaco Paolo Pissarello -, poi l’azienda indirà la gara per il project financing». Dopo l’ultima mareggiata che l’ha distrutta, sulla spiaggia di Vesima saranno investiti 1,3 milioni di euro. L’ha assicurato l’assessore Simone Farello. «Nel frattempo si sono già spesi più di 200mila euro per la spiaggia, finiti di nuovo in mare con l’ultima mareggiata - tuona Arcadio Nacini, Sel -: ma già da otto anni, insieme al comitato per Vesima, chiediamo la costruzione di pennelli a tutela dell’arenile. I soldi dalla Regione sono stati stanziati da anni, ma i lavori non sono mai partiti. Speriamo sia la volta buona».
«L’emergenza non è finita. Passata l’alluvione, ora c’è tutto il dopo». Parola dell’assessore ai lavori pubblici Mario Margini. Che rincara la dose: «Dobbiamo ricordarci che non c’è solo quella: stiamo ancora affrontando i postumi di quella del 2010 di Sestri». Con Margini, anche Roberta Papi (servizi sociali), Carlo Senesi (ciclo delle acque) e Pasquale Ottonello (manutenzione) che hanno fatto il punto su quanto accaduto il 4 novembre e nei giorni successivi: 58 i cantieri in città già avviati, 8 quelli da avviare.

Con un occhio ai privati: «Chi ha responsabilità sui rivi - ha detto ancora Margini - dovrà intervenire per mettere in sicurezza il territorio».

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