Genova sempre più violenta, l’assessore incolpa il governo

Genova sempre più violenta, l’assessore incolpa il governo

(...) e l’autista che riesce a dare l’allarme. Uno di loro riesce a sfuggire e lo riacciuffa poco dopo la polizia. Bollettino di guerra del giorno prima, ovvero di domenica notte, «Bianca» per di più. Lesioni, rissa aggravata tra un gruppo di albanesi e l’altro di marocchini a Caricamento, pieno centro città, porto abusivo d’armi, un morto.
Basta? No, meglio andare avanti. Bollettino di guerra del 26 agosto scorso e notizia di ieri. Scippo della collanina, rapina, omicidio preterintenzionale. Luogo dell’aggressione Sestri Ponente, vittima: un falegname di 82 anni. Ma in mezzo ci sono state altre risse, lesioni, accoltellamenti tra stranieri che girano per la città portandosi come corredo personale le mezzelune da cucina. Perché non si sa mai quel che può accadere. Ecco, il punto è proprio questo. Ma come è possibile che ora, oltre alle tristemente note «zone franche» nemmeno l’autobus sia più un posto sicuro, dove si possa salire senza essere ostaggi di scene di malavita e malavitosi?
«Siamo estremamente preoccupati da questa escalation di violenza. Spero e credo che le forze dell’ordine trovino i colpevoli e che vadano in prigioni e poi buttino via la chiave» dice l’assessore alla città sicura Francesco Scidone. Benissimo, ma la sequenzialità dei fatti è allarmante, due morti in due giorni, risse una alla settimana. E il Comune ha intenzione di fare qualcosa? «La gestione della sicurezza appartiene alla forze dell’ordine, alla prefettura e al ministero dell’Interno. Quello su cui possiamo intervenire è il degrado. Non possiamo influire su indagini o sulla prevenzione del crimine, ma essere di stimolo alle forze dell’ordine».
A Caricamento ci sono le pattuglie della polizia municipale fisse, e c’è un tentativo di rivalutare gli esercizi commerciali. Poliziotti? Ce ne vorrebbero di più, come no, ma finché il governo li manda in giro per l’Italia invece che a Genova, la situazione non cambia. «Vorrei che ci fossero più controlli, ma i vigili non hanno gli strumenti di polizia o carabinieri. Sull’esercito ho delle remore di carattere tecnico, non sono ufficiali di polizia giudiziaria. Occorrono persone preparate, con tutto il rispetto per gli alpini». E quindi? «Mi aspetto che il ministero se c’è un problema, lo risolva. Usiamo il reparto mobile di Bolzaneto, ad esempio. Ho scritto a Maroni per questo». Poi certo, c’è la piaga degli stranieri. «Ma il governo dovrebbe gestire l’immigrazione in maniera diversa, non pretendere che la gestisca la città». Per non parlare della magistratura, il vero nodo su cui bisognerebbe intervenire. «I cinque arrestati sul bus? Domani saranno liberi. Se ci sono i crimini e condannati, e poi si decide di fare l’indulto invece di costruire le carceri». Mi scusi, ma allora la responsabilità di tutta questa violenza a Genova, nella città che lei amministra e non in altre, di chi è? «Il sistema normativo non funziona.

Quello giudiziario è collassato da anni, alla sicurezza vengono tolte le risorse, noi non abbiamo più soldi per fare più nulla, non possiamo assumere nuovi vigili. Il tutto unito alla crisi che spinge sempre più persone a commettere reati per sopravvivere, capisce che la situazione è molto grave». Diciamo pure gravissima.

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