Il baby Pastorino alla buvette e il grillino col «fiato sul collo»

(...) proprio per il gioco delle opzioni, fa il suo ingresso nell'aula di Montecitorio alcuni minuti dopo i suoi colleghi senatori ed entra insieme a Mimmo Scilipoti, con un chilo abbondante di giornali sotto il braccio e va a sedersi nei banchi più in alto dell'aula, a destra dell'emiciclo. In questo modo, con l'ingresso ufficiale di Minzolini, Roberto Cassinelli diventa il primo dei non eletti, pronto a subentrare al Senato in caso di reintegro del «Minzo» al Tg1. Infine, in questo gioco di plurielezioni e subentri, sono eletti senatori di Scelta civica tre eurodeputati eletti nel Nord-Ovest: Mario Mauro, Gabriele Albertini e Gianluca Susta. Il giorno che opteranno ufficialmente per Palazzo Madama, come tutto lascia pensare, la Liguria avrà due nuovi eurodeputati: Susy De Martini, che era stata candidata nel Pdl, e Franco Bonanini, candidato dal Pd prima di essere arrestato e contro cui i rifondatori spezzini fanno le barricate.
Intanto, alla Camera, c'è chi si diverte. I neoletti grillini a Palazzo Madama non gradiscono l'omaggio al Papa di Emilio Colombo (solo in tre su 54 si alzano in piedi), mentre il presidente provvisorio viene giustamente applaudito da tutto il resto dell'aula; la senatrice genovese Cristina De Pietro è serissima e non si distrae nemmeno per firmare un post delle altre senatrici pentastellate. E a Montecitorio il deputato savonese Simone Valente non fa nemmeno in tempo ad entrare in aula, mezz'ora prima di tutti gli altri parlamentari, che già, dalla sua pagina Facebook, manda un messaggio in cui spiega perchè insieme ai suoi compagni di gruppo si è seduto nei banchi più alti della Camera: «Siamo appena entrati in aula per la prima seduta! Operazione “fiato sul collo“ già iniziata: abbiamo occupato le ultime due file in alto in modo da controllare tutto!». Ma devono spiegargli che la dislocazione dei posti di ieri è assolutamente provvisoria e che non è possibile che un gruppo opti per due file anzichè per uno spicchio di Camera.
Un suo compagno di gruppo, Matteo Mantero, sempre savonese, invece mette sui social network la ricevuta del ristorante dove ha mangiato il primo giorno. Che è sì all'interno della Camera, ma è la mensa per i dipendenti e non quello per i parlamentari, quello «con i camerieri in guanti bianchi». Segue dibattito sul costo delle portate e sulla correttezza col confronto con una mensa aziendale. Interessantissimo, come si può arguire.
E così, mentre i pentastellati passano la giornata in aula, unici a seguire tutte le chiame e gli scrutini, intenti a lamentarsi su Facebook e Twitter della farraginosità delle procedure per l'elezione dei presidenti, del tempo necessario e del costo delle schede cartacee - un po' come se i cardinali avessero chiesto di sostituire la fumata dal comignolo di San Pietro - le cose più divertenti accadono fuori.
Ad esempio, c'è Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco e neodeputato del Pd, che va alla buvette con suo figlio. Premessa: Pastorino è davvero un bravo papà e posso testimoniarlo personalmente essendomi trovato spesso con i miei bimbi dove anche lui era presente in qualità di accompagnatore. Insomma, anche da deputato Pastorino non ha perso l'abitudine e si è portato il suo ragazzino a Montecitorio, accompagnandolo alla buvette in una pausa della seduta. Fra un caffè e un succo, il baby Pastorino ha incontrato Pier Luigi Bersani, segretario del partito di papà, che ridendo e scherzando sull'età media dei Cinque Stelle e dei neoeletti in generale, gli ha chiesto: «Sei un deputato anche tu?». Battuta oggettivamente migliore di quella del giaguaro.
E poi, ci sono state le votazioni. Con una lunghissima sequenza di schede bianche e poca gloria per tutti.

Nessuna per i liguri, ad eccezione, dello spezzino Andrea Orlando, fedelissimo del segretario Pd, che ha portato a casa due voti alla prima votazione e uno pure al secondo, contando su uno zoccolo duro di fan che non mollano. E, in serata, crescono le sue quotazioni (serie) per fare il presidente della Camera o, quantomeno, il capogruppo Pd a Montecitorio.
Oggi si continua. Il conclave, però, era molto più divertente.

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