(...) viene sollevato da Fabio Mazza, segretario regionale Ugl, che ben conosce il problema essendo anche un autista. «Abbiamo visto la trasmissione di Primocanale dove viene presentato il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti differenziati dal presidente Casale, dall'assessore Garrotta, dal dirigente Mauro Cerulli e da altri responsabili - dice Mazza - Gli intenti sembrano ottimi, hanno speso 2 milioni e mezzo di euro. Ma siamo certi che tutto riesca a funzionare? È dal lontano 2003 che gli automezzi adibiti al conferimento dei rifuti a Scarpino - quando il materiale trasportato è umido - non possono essere condotti in discarica, in quanto nessuno dei pensatori è mai riuscito a trovare una soluzione che permetta di evitare le perdite di liquami dalla tenuta posteriore dei mezzi».
Accade quando piove e gli operatori dei mezzi ritirano sacchi di spazzatura bagnata. Dopo la raccolta i rifiuti vengono conferiti nelle due aree di stoccaggio in Porto e nell'ex Area Rialzo dove vengono pressati per essere poi trasportati meglio in discarica.
«Il problema è che a quel punto, a causa della perdita di liquido i mezzi sono costretti a restare fermi da otto a sedici ore con gli autisti che li stanno a guardare, perché i mezzi che abbiamo detti «8x4» perdono liquami e gli autisti non possono far uscire», spiega il sindacalista, che rammenta anche di aver più volte chiesto invano incontri con l'azienda affinché questo problema venisse affrontato una volta per tutte.
«È per questo motivo che quando vedo queste inaugurazioni in grande stile spero che poi tutto non si fermi per una banalità, com'è quella della mancanza di guarnizioni isolanti nei nostri camion - dice Mazza -. Credo anche di poter parlare perché, essendo un autista questi problemi li vivo in prima persona e li conosco bene».
Ai sindacalisti dell'Ugl, non manca qualche perplessità anche sull'impianto di via Sardorella sul quale molto sembra puntare l'azienda per migliorare la quota di raccolta differenziata a Genova.
I dipendenti chiedono che vista la modernità dell'impianto, non sia sottovalutata la sicurezza: si lamenta che all'interno del capannone gli spazi siano talvolta angusti, con troppe colonne portanti. «Consideriamo infine che, all'interno ci saranno anche molti addetti alla separazione manuale dalle impurità e diversi autocarri in manovra oltre a due pale e due muletti per movimentare il tutto», dicono alcuni dipendenti che già hanno lavorato nel capannone.
Sul tema sicurezza l'Ugl sta muovendosi.
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