«Non è consentibile che, a causa della colpevole negligenza del Comune di Genova che è il proprietario della Cripta,sugli scaloni del monumento si rinvengano cartacce,siringhe,bottiglie e rifiuti di ogni genere e che colonne e basamento siano lordati da scritte ovvero che gli spazi circostanti abbiano a trasformarsi in bivacco per tossicodipendenti e sfaccendati vari. Occorre avviare lavori urgenti per arrestare le infiltrazioni d'acqua ed i cedimenti delle pareti della cripta che potrebbero mettere a rischio la stessa celebrazione della Messa domenicale». Nel giorno della ricorrenza del 4 novembre in onore dei caduti di tutte le guerre, è il responsabile per la sicurezza Pdl Liguria, Gianni Plinio a puntare il dito contro l'incuria e il degrado in cui è abbandonato l'Arco ai Caduti di piazza della Vittoria e la Cripta, dove ogni domenica viene celebrata la messa. E lo fa chiedendo al sindaco Marco Doria di intervenire sistematicamente con lavori di pulizia, manutenzione e sorveglianza perché questo scempio finisca. «Bisogna che ritorni ad ardere, come avviene ovunque nel mondo civile - continua Plinio -, la fiamma perenne nel braciere troppo spesso trasformato in un immondezzaio e garantire una adeguata sorveglianza del monumento». Anche perché, la restaurazione dell'Arco - oltre a diventare una meta per tutte le scolaresche - corrisponderebbe ai sentimenti della maggioranza dei genovesi che sono sempre stati legati all'opera di Piacentini che ricorda i 4.675 soldati genovesi caduti nella prima guerra mondiale.
Ma la poca o nulla attenzione riguardo alla celebrazione del 4 novembre non tocca solo Genova, ma anche Alassio, dove l'amministrazione del sindaco Avogadro (ex Lega, e ora vicino al Pd) ha deciso di cancellare questo momento, preferendo aderire alla manifestazione provinciale. «Vergognoso - tuona il capogruppo in consiglio regionale del Pdl, Marco Melgrati, nonché ex sindaco della cittadina -. Scegliere di non commemorare i caduti di tutte le guerre in difesa dei valori di nazione, patria e libertà che hanno spinto centinaia di migliaia di giovani ad immolarsi, in difesa di questi valori, non è solo sbagliato, ma immorale e offensivo».
E anche da Ceriale, rammarico e delusione arrivano dall'Istituto nazionale per la guardia d'onore alle reale tombe del Pantheon in una lettera indirizzata al sindaco, per una celebrazione del 4 novembre «non degna» del significato e del valore che questa data segnò per l'Italia intera.
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