«Il software libero adottato in Comune a Genova è una questione di indirizzo politico, ma consentirà anche di risparmiare alcune decine di migliaia di euro», spiega l'assessore al Personale Isabella Lanzone.
«Il software libero è un punto qualificante della giunta Doria perché nel programma del sindaco era stato firmato l'appello al passaggio ad un sistema open source per motivi etici e di filosofia di fondo. Nel momento in cui una multinazionale controlla tutto, il nuovo sistema consente invece un accesso libero e soprattutto ai giovani di cimentarsi e farsi le ossa. Si tratta di una rivoluzione qualificante, che rientra nel progetto di Smart City. È fondamentale introdurre queste logiche all'interno del Comune più intelligente», ribadisce l'assessore allo Sviluppo economico Francesco Oddone.
Dalle idee no global di Porto Alegre all'attuazione di quelle idee a Palazzo Tursi. Genova da ieri è sempre più no global. Anche informaticamente. Significa essere più intelligenti, furbi, etici o «smart» degli altri.
«Quella di implementare il sistema Linux al posto di Windows o Microsoft ironizza il consigliere Pdl Stefano Balleari - così come quella di istituire un registro per le coppie gay o di riorganizzare il Corpo dei vigili per diminuire i controlli sugli ambulanti abusivi o, ancora peggio, di stare lì a litigare con una parte del Pd sulle cose concrete da deliberare, rincuora moltissimi genovesi. A cominciare dagli sfrattati e dai residenti del centro storico, che l'altro giorno hanno contestato Doria, ai lavoratori delle partecipate, che lo hanno pure insultato in Sala Rossa, ai disoccupati e alle famiglie che non arrivano a fine mese, ai commercianti che chiudono bottega e agli imprenditori che non ce la fanno più a tenere in piedi la baracca».
Tra le sperimentazioni del software libero e open source, ci sono l'e-learning, i software specifici e in particolare quelli «educativi», il riuso del pesonal computer con i chioschi per i dipendenti, gli strumenti di groupware (Zimbra), una nuova, facile e più veloce accessibilità ai servizi dell'ente.
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