2 BASTA FURBI!
Prendiamo lesempio delle città del Nord
per imparare a far pagare tutti sui bus
Egregio dottor Lussana, inebriati dal 68 padri e zii degli attuali politici e sindacalisti (sinistri) genovesi, ci costrinsero forzatamente ad estenuanti scioperi per viaggiare gratis su tutti i mezzi cittadini. Sia allora che oggi nessuno evidentemente era esperto di aritmetica.
Non serve svenarsi vendendo immobili, fare artifici societari e ridurre stipendi. Basta poca cosa e cioè: muovere il cervello e lavorare, lavorare. Con tre giorni di permesso si può raggiungere Parigi, Mondovì, Aosta, Ravenna, Treviso, Vicenza ecc. dove i mezzi sono pulitissimi, hanno due porte soltanto, si sale davanti sotto il naso del conducente (incentivato), si timbra il biglietto, si esibisce labbonamento e se qualcuno non paga, il bus non riparte.
I cittadini per bene scacceranno i tanti furbi.
Pensare a far di conto non mi pare sia una gran fatica.
Cordialmente.
2 BUROCRAZIA DELLERA MONTI
Quante complicazioni in banca
solo per avere un carnet di assegni
Caro Lussana, io che mi aggiorno sempre sulle manovre del governo attraverso giornali e televisione, oggi ho avuto una inaspettata sorpresa in banca. Sono 40 anni che sono cliente della stessa agenzia. Dopo avere fatto la mia brava coda (un cassiere è andato in pensione e pare non verrà sostituito), chiedo un carnet. Il cassiere mi dice che ci vorranno 15 minuti.
La novità è che per avare il carnet devono esserci parecchi controlli e per ultimo anche la telefonata del direttore!
A di ciò non ero a conoscenza.
Ho comperato 24 Ore per cercare di capire leggi e leggine effettive o no! A parte i privati penso agli impiegati di ditte che staranno fuori ufficio almeno mezzora!
Viva la burocrazia!
Mercedes Galeotti Calissano
2 SEGNALETICA A «CHI LHA VISTO?»
Sono scomparse le strisce pedonali
e in via Ippolito DAste si rischia la vita
Vi scrivo ponendovi una semplice domande: vi risulta che il codice della strada abbia abolito le strisce pedonali?
Io giro sempre a piedi per la nostra amata e maltrattata città, e noto che non ci sono praticamente più attraversamenti pedonali con le strisce visibili (non parliamo poi delle righe che dovrebbero dividere le carreggiate), ed alcuni di questi, come quelli di via Ippolito DAste, sono seriamente a rischio per i pedoni. Non sarebbe il caso di utilizzare parte del ricavato delle multe, per far tornare sulla strada, come un tempo, gli addetti a queste manutenzioni?
Guido Falletti
2 CONTRO I TEMPI CHE CORRONO
Dico «no» a questo governo onnivoro
e ai giovani in coda per lIphone
Caro Massimiliano, altro che vedersi in un teatro. Ma vediamoci a palazzo Chigi con i pomodori. Questo branco di parvenu sistemati sta agendo con la peggior protervia ed arroganza su questioni che nulla hanno di tecnico-economico.
Non solo si stanno allargando a macchia dolio su questioni extra finanziarie e tutto fa presagire niente di buono per futuri strappi del tessuto sociale come voto agli immigrati, ius soli, ma lo stanno facendo anche con un atteggiamento sprezzante di qualsiasi etica e morale da irritare chiunque abbia un minimo di cervello.
Quindi pomodori a Monti almeno per fargli capire che ci siamo anche noi visto che per lui il Parlamento è poco più che una obliteratrice delle sue nefandezze ignoranti.
Noi della società civile presentiamo suggerimenti, proposte, emendamenti che vengono sì presi in considerazione con prontezza (anzi, mi preme ringraziare Michele Scandroglio per aver reagito al volo con tentativo di emendamento per levasione IVA sulle transazioni estere Online da te cortesemente pubblicata) ma se poi questi tizi ricattano il sistema con la fiducia su ogni provvedimento, noi 60 milioni di cittadini che ci stiamo a fare? Subire in silenzio?
Io vorrei gridare il mio no.
No ad unItalia con il 73% reale di imposizione fiscale. Ad una nazione che va a rotoli sotto lacqua o la neve perché manca il personale mentre abbiamo tanti dipendenti pubblici quanto Francia e Inghilterra messe assieme, chissà a far cosa. Con il suo presidente del Consiglio che se ne frega, protetto dalla nomina a vita con 25mila euro mensili, affaccendato ad ammannire consigli sul precariato mentre i suoi ministri si defilano dalle loro responsabilità.
La componente produttiva del tutto abbandonata in balia di banche che intascano miliardi di contributi europei, ovvero di noi tutti, e ne fanno tesoretti per consolidare le posizioni minate da anni di finanza allegra. Piccole imprese prese a schiaffi ed infine divorate da uno stato onnivoro.
Dulcis in fundo sentendosi anche prendere in giro con la classica supponenza professorale posto-fisso che chiunque abbia frequentato uno degli schifi di università statali italiane ben conosce.
Sono molto deluso dai giovani.
Marco Marchionni
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