Il dibattito in redazione

2 IL PD E GLI ALTRI

Sinistra nel caos

anche a Cogoleto

Caro Lussana ho appena letto il titolo di apertura de il Giornale di Genova «Caos PD - Cade anche il fortino di Sampierdarena»: ebbene, desidero informarla che anche a Cogoleto la maggioranza di sinistra è nel caos, al punto che non riesce nemmeno a nominare il proprio capogruppo! In Consiglio Comunale sono rappresentate ben cinque sinistre: il PD, la Rosa nel Pugno, Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, infine un consigliere di sinistra che però non ha ... ancora scelto a quale gruppo ispirarsi. Nell'ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ha fatto flop: un progetto urbanistico relativo ad una frazione, presentato da un consorzio di trenta famiglie che desiderano costruire villette nei propri terreni secondo il piano regolatore comunale con un progetto che va avanti e indietro dagli uffici comunali dal 2003 (!), è passato con i voti determinanti della minoranza.
Alcuni consiglieri della sinistra si sono dissociati dal progetto con rilievi pretestuosi, dopo aver approvato senza fiatare (escluso uno) l'ennesima variante - la sesta- al piano regolatore per il golf di Lerca, un'altra frazione di Cogoleto, variante molto impegnativa che violenterà ulteriormente quella meravigliosa vallata.
Mentre ai «grandi» costruttori si lascia mano libera e si approvano tutte le varianti richieste, per i «piccoli» si trovano tutti i cavilli possibili, anche pretestuosi. Non è la prima volta che succede! Non parliamo di Cola - anche consigliere regionale - che dall'alto del suo «complesso di superiorità» ha magnanimamente detto che, se fosse mancato un voto, lui, pur essendo contrario, avrebbe votato a favore!
Dopo lo scempio delle case popolari, che hanno stravolto il profilo di borgo di collina di Sciarborasca, dopo la devastazione con il golf e con più di 400 alloggi (di contorno!) di una splendida vallata (è stato riempito un torrente e tagliate trecento piante di ulivo) non si deve approvare una serie di villette al massimo di tre piani in terreni di proprietà! Questa è l'evoluzione della sinistra: essere dalla parte dei grandi e dei potenti e intralciare i piccoli e i deboli!

consigliere comunale
di opposizione

2 ALLA SPEZIA

Il Pd sa solo offendere

e aggiungere tasse

I muri della mia città (La Spezia) sono tappezzati di manifesti del Pd che criticano il Pdl perché presenta Biasotti candidato alle elezioni regionali definendolo uno già bocciato dagli elettori per aver portato la regione al fallimento. Burlando, dopo essersi fatto pubblicità in giro per tutta la Liguria inaugurando opere avviate o finanziate da Biasotti, ora si adegua alle abitudini del suo partito a livello nazionale e passa alle offese personali verso il rivale.
D’altronde è questo che il Pd sa fare: offendere gli avversari e scaricare sui cittadini con tasse o gabelle la propria incapacità di amministrare.
È di questi giorni la novità che il nostro sindaco Federici (logicamente del Pd), avendo creato l’impianto per trasformare i rifiuti in Cdr ma non il termovalorizzatore, autorizzerà un aumento di circa il 10% della Tia (Tariffa di igiene ambientale) scaricando sulle nostre spalle il maggior costo derivante dalla necessità di portare il Cdr al termovalorizzatore di Isernia. E pensare che il Comune aveva promesso che, con la trasformazione dei rifiuti in Cdr, la tariffa sarebbe diminuita!
Non parliamo poi degli aumenti praticati al prezzo dell’acqua! Siamo di fronte ad una buona amministrazione o al solito fallimento di cui il Pd è bravo ad accusare gli altri?
Franca Raggi

2 LA POESIA

E dopo Veltroni

ecco Franceschini

L’avevamo gia predetto / che al povero Veltroni / L’aspettava Caporetto / con le sue dimissioni, / e adesso avanti un altro / non importa chi esso sia / basta uscire dal disastro / e cercare un’altra via: / ecco pronto un segretario / hanno scelto un nome «nuovo» / lui è Franceschini Dario / la migliore testa d’uovo, / ha giurato sulla Carta / e ha promesso a lor signori / un partito che riparta / e che piaccia agli elettori, / ma poi usa per concime / senza cogliere il buon senso / lo spauracchio del regime / per recuperar consenso / ed allora non c’è storia / perché ciò è fuori del vaso / ed invece della gloria / troverà un palmo di naso.
Antonio Urbano

2 BUONO A SAPERSI

L’esportazione

di palanche dei liguri

Caro Sig. Massimiliano, oggi, a Rapallo, al secondo incontro dei «fidanzati» del matrimonio FI-An che darà origine al Pdl (ove peraltro non sarebbe stato male avessero assistito Berlusconi e Fini, i quali non mancano di perdere occasione per punzecchiarsi da lontano e da vicino, per imparare come i «fidanzati» dovrebbero comportarsi per convolare a «serene e durature nozze»...) ho sentito la mancanza di un «moderatore» come Lei. Perché in quella piccola, ancorché elegante sala gremita fin nelle adiacenze, un «moderatore» dei decibel degli altoparlanti ci mancava proprio. Quando Gianni Plinio ha attaccato ad esprimere la sua opinione sull'operato dell'attuale Presidente della Regione Liguria e la sua voce, già appassionata, è divenuta anche stentorea, si è sentita la mancanza di un venditore ambulante di tappi di cera. Solo i Macchinisti Navali presenti (ce ne sono, e tanti, nel Pdl...) un tantino... sordi, perché assuefatti al rumore delle sale macchine da una vita, apparivano a loro agio. Decibel a parte, l'elenco degli sprechi che i Consiglieri Plinio e Matteo Rosso hanno saputo puntigliosamente descrivere è stato illuminante e, «masochisticamente» dimenticando per un attimo dove la Giunta Regionale ha preso le palanche sprecate (cioè da noi), istruttivo e, perché no, anche divertente. È stato piacevole apprendere che la mia Regione promuove a spada tratta l'esportazione. Sì,... di palanche. I Paesi più gettonati? Una isoletta delle tante di Cabo Verde, il Congo, l'Ecuador, il Tavuantinsuyu, c'è anche il Messico, perché gli Aztechi hanno tanto bisogno della ligure solidarietà. Ho scoperto che i frequenti viaggi in Cina della Assessora al Turismo Ligure, Barraco, sono stati dettati dalla necessità di «familiarizzare» con la lingua di quel Paese, che, come si sa, è praticamente uguale alla genovese. «Ma Se Ghe Pen Su» infatti, così come «Ghe Pen sumì» e ancora «Sun za qi, Mun ta sciù, Nughe ne ciù, Emu za detu, Co se ti dixi, Ciù in zù, Ciù in sciù, Ghe se mu quexi, Nu se peu fa, Nu se peu ciù, Ancun da sè, An cun de ciù», pare accertato provengano direttamente dal... mandarino. Ho apprezzato soprattutto una spesa della Regione Liguria che mi riguarda più da vicino, e qui vado a spiegare il perché : Dicembre 2006, 28000 euro andati per una bozza di progetto (notevole, la bozza...) della rivista delle aree protette liguri dal titolo «Essere parchi». Qui, il titolo potrebbe creare confusione. Non si capisce se si riferisce ai parchi naturali oppure è un auspicio a essere risparmiosi, sparagnini, insomma,... camoglini. E nel dubbio, sarebbe bastato farsi un viaggio dal Capoluogo a Camogli, solo 24 km. Cordialmente.
Luigi Fassone - Camogli

2 QUEL GIURAMENTO

Commosso alle lacrime

ma dal ridere...

Confesso che a me Dario Franceschini non è molto simpatico, anzi, per niente simpatico: ha sempre la faccia di persona perennemente in preda al mal di pancia. Quando ha giurato sulla Costituzione Italiana, mi sono commosso sino alle lacrime: non riuscivo più a smettere di ridere - inizialmente credevo che scherzasse - ma quando ho capito che faceva sul serio, una profonda ruga di preoccupazione sulla fronte che sovrasta il viso sempre dolente, non ho potuto trattenermi. Ha citato con giusto orgoglio il padre partigiano, dimenticando, cosa comprensibile, il nonno materno Federale Fascista e poi Repubblichino.

Il grande partito degli operai e dei contadini, nonché dei comunistelli di sacrestia, come li definì giustamente il cardinale Ottaviani, ha finalmente un leader all’altezza, sia pure pro-tempore. Gaudeant igitur!
Cordialmente.

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