gli interventi dopo la sentenza

2 ATTESTAZIONI DI STIMA

Il professore è una risorsa

mai veramente sfruttata

Caro Massimiliano, la dolorosa ed incredibile vicenda del «nostro» Claudio Eva ha assunto toni e contenuti non degni di una normale democrazia. La Sua lettera comparsa su il Giornale qualifica l'uomo nella sensibilità ed educazione della persona. Certo l'Italia di oggi sembra fatta più per gente di imprecise doti valoriali, ma rispondenti alle regole del mercato mediatico che non per quelle perbene.
La Sua storia recente si incastra nello specchio di un Paese che non riesce a crescere e a trovare i giusti equilibri fra cosa è giusto e cosa è sbagliato. Eva è un'ottima persona che ha sempre messo a disposizione della collettività le sue capacità e conoscenze sia specifiche che di più ampio respiro. Per chi scrive è sempre stato un onore sedersi vicino a lui negli eventi culturali e riunioni di varia natura. Anzi, ad onor del vero, Claudio Eva ha sempre rappresentato una di quelle risorse per la politica locale poco «sfruttate» nelle questioni di vita quotidiana (purtroppo!). Persone così dovrebbero essere chiamate frequentemente da chi ha incarichi rappresentativi nel nostro paese per «consigli» e suggerimenti di vario genere al posto di altri suggeritori più squisitamente politici ed a volte improvvisati. Claudio Eva è un tecnico «vero» nel profondo del suo spirito, una di quelle persone che fanno della propria libera e disinteressata analisi personale delle cose il credo della propria vita.
Quanto gli è accaduto è semplicemente bestiale e fa del nostro paese e del nostro sistema giuridico un qualcosa di incompiuto nel segno della giustizia e del criterio della ragionevolezza delle cose. Il fatto che sia «in prima fila» nel tuo gruppo per Guastalla rappresenta per tutta la comunità genovese, di ogni fede politica e gruppo sociale, un punto di qualità e serietà di assoluto rilievo per tutti noi.

2 L'INTERVENTO SUL GIORNALE

Le sue parole sensibili

mi hanno segnato nel profondo

Caro Massimiliano, mi rendo conto che sul caso Claudio Eva e Protezione Civile la redazione de il Giornale di Genova sta spendendo fiumi di parole e giustamente che tuttavia credo dovrebbero essere spese all'infinito in quanto reputo questo caso un caso umano più che giuridico. Caso Eva che paragonerei non per argomento ma per spirito a quello di Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale. Oltre trattarsi di condanne gravi e drammatiche per colpe non proprie, per essersi comportati sempre correttamente, per averci messo la faccia con coraggio, per aver speso la propria vita in difesa del rispetto delle idee altrui, si tratta a mio avviso di una vera e propria mancanza di rispetto umano verso persone, verso la libertà umana, di pensiero. Vorrei unirmi ancora una volta alle Vostre tenere, calorose, rette ed emozionanti parole per esprimere la mia tristezza interiore di fronte a situazioni che mi feriscono nell'animo profondamente. Grazie ai valori di vita ricevuti dalla mia famiglia, mantenuti fino ad oggi e che vorrei poter estendere a mio figlio, mi sono fatta una sorta di corazza che mi permette di vivere una realtà cangiante e non rosea dal punto di vista dei sentimenti umani quasi sempre con il sorriso. Ma sovente tale sorriso viene a mancare a causa di eventi sempre più frequenti come quelli menzionati.
Sul caso Protezione Civile vorrei far notare che nell'azienda dove lavoro mi è capitato di parlare con un dirigente che ho sempre stimato per la propria professionalità ma soprattutto per la sensibilità e bonarietà di carattere. Purtroppo proprio da questa persona sono uscite parole di dissenso e di spregio nei confronti della Protezione Civile molti dipendenti della quale ha conosciuto a Roma in sede di congressi. Sostiene che la Protezione Civile a Roma ha sede in una vera e propria reggia con tanto di privilegi al seguito. Con la conclusione che questo ente non deve essere premiato né lodato ma considerato alla stregua di tante altre realtà deludenti e grette. Tale pensiero mi ha ferita in quanto senza prove e dall'esterno non credo si possa giudicare e tuttavia penso che come in tutti gli ambiti la sostanza sia più importante della forma. La protezione civile è un ente devoto alla sicurezza e alla tutela dei cittadini, è un ente serio che nel silenzio e con umiltà lavora costantemente su vari fronti. Basta dare un breve sguardo al sito che parla da sé. Aver condannato sette responsabili di tale ente significa che senza esperti la popolazione nel presente e nel futuro sarà abbandonata a se stessa. Aver condannato una persona come il prof. Eva - un vero gentiluomo a fine carriera - a cui estendo ancora i miei complimenti per la professionalità e carriera e la mia solidarietà per la condanna subita ingiustamente, che spero venga ritirata al più presto, significa soltanto mancanza di rispetto umano.


Chi ha potuto vedere l'espressione del suo volto è rimasto sorpreso dalla tristezza, dallo stupore emanato dalle sue espressioni che denotano una persona ferita profondamente nel proprio animo. Di fronte a questi sentimenti non esiste giustizia che tenga.
Prof. Claudio Eva e Protezione Civile, chapeau.
Roberta Bartolini

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