L'immobiliare rallenta, la nuda proprietà no

L'immobiliare rallenta, la nuda proprietà no

«Vendesi», «Affittasi»: cartelli presenti ovunque ad ogni condominio, in ogni caseggiato della città è comune vedere cartelli che espongono offerte di cessione di appartamenti. È la crisi del mercato immobiliare che va di pari passo con il momento storico di grande incertezza che stiamo vivendo. A Genova nel primo semestre del 2012 c'è stata una contrazione del mercato immobiliare pari a circa il 20 per cento. Per l'esattezza fanno -21,3 per cento nel settore residenziale, -17,3% nel settore commerciale e -23,3% per gli uffici.
Dati allarmanti per le agenzie immobiliari che per vendere un appartamento oggi stimano di impiegare tra i sei e i sette mesi mentre fino ad un paio di mesi non si andava oltre i tre mesi. La causa principale della recessione dell'immobiliare è dovuta alla stretta delle banche nel concedere mutui e prestiti che, inevitabilmente, blocca ogni possibilità di finanziamento immediato per le famiglie. In questa situazione grigia (che colpisce più la periferia della città, mentre si salva ancora il levante cittadino) c'è un settore di nicchia che non sente la crisi ma, anzi, sembra riuscire ad approfittarne. È quello della nuda proprietà. La compravendita è in ascesa sia come fonte di reddito, sia come soluzione di investimento. Tra il 2008 ed il 2011 la Liguria ha avuto un aumento significativo pari all'11 per cento: «Si tratta di un investimento solamente a lungo termine o la ricerca di un appartamento di una persona molto anziana - spiega Jaqueline Sidi, titolare della Sicasa Immobiliare -. La crisi ha modificato sia il profilo del venditore, sia dell'acquirente dando una nuova prospettiva a questo contratto e un'apertura di possibilità in più alla forma della nuda proprietà».
Si tratta di una forma utilizzata sempre più spesso da famiglie giovani e di media età che patiscono la crisi per esigenze di carattere professionale e cercano liquidità immediata da questa soluzione: cedono il proprio appartamento continuando a viverci e, nello stesso tempo, possono disporre di liquidità da utilizzare per il sostentamento o per nuovi investimenti.

«Nello stesso tempo i prezzi degli immobili - racconta Sidi - sono ancora più interessanti. Chi dispone di denaro da investire sceglie questa soluzione invece di lasciare i propri capitali allocati in investimenti bancari a lungo termine che si rivelano spesso precari».

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