Cronache

L'ultimo giro di giostra di un'indegna corte

Il grido straziante di dolore di un popolo che si ritrova unito come mai. Il disprezzo e l'arroganza di una classe non solo politica ma anche dirigenziale sprezzante e spudorata.
Non solo le ormai insostenibili, le vomitevoli battute sessuali di Berlusconi tra le risatine complici dei ruffiani di corte, non solo l'indegno paternalismo supponente di Bersani che ha spazzato via ogni tentativo di rinnovamento con la guerra truccata a Renzi, non solo il disprezzo del proprio elettorato da parte della Lega nel proporre l'assassino delle partite Iva, Tremonti, come capolista o la considerazione da poveri cretini bisognosi del bastone di tutti noi portata avanti dal partito delle toghe. Non solo.
È stata anche e soprattutto la corte di cotal reame a portarci a questo risultato. Pochi avevano mai visto Luigi XVI e Maria Antonietta ma molti vedevano giornalmente passare le carrozze dei conti, marchesi e baroni. Sono stati i Befera, i Mastrapasqua, i Manganelli, i Draghi, i Profumo, i Mussari, i Ceccuzzi, che hanno sbattuto sulle nostre facce madide di sudore dal lavoro o dalla disoccupazione il vomitevole sterco dei loro stipendi.
Retribuzioni doppie, triple, quadruple di chi, al di là dell'Atlantico, si onera di responsabilità decine di volte superiori. Centinaia di migliaia di euro. 31.000 euro al mese di pensioni cumulate da Giuliano Amato, proposto da Mario Monti come tecnico per la riduzione delle spese. 40.000 euro al mese di pensione di Lamberto Dini. 270 milioni di euro di evasione ammessi da Corrado Passera nel suo ruolo di amministratore delegato di Intesa San Paolo e, come premio di cotal eccellenza, eletto a ministro dello sviluppo economico.
E su tutto la convinzione che bastasse qualche mese di silenzio. Di obnubilazione per farci digerire tutto. Il popolo è stupido, maestà. Diamogli qualche brioche.
Serviva solo un piccolo, microbico forellino. Lo ha fornito un comico. Un guitto. Un pazzo senza senso ma quante corti sono state rovesciate per la consapevolezza instillata dai giullari di corte? Quante teste cadute? La storia non si ripete ma fa la rima.
Adesso gli tocca trovare una poesia, e di corsa perché questo era l'ultimo giro.

La giostra si è fermata.

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