Chi pensava che in Liguria il partito marciasse unito come un blocco di marmo a favore del segretario nazionale si sbagliava. Le primarie del Popolo della Libertà, da Ventimiglia alla Spezia, non vedranno protagonista solo la figura di Angelino Alfano. A fungere da lama diamantata per tagliare il blocco granitico formato nei giorni scorsi dalla dirigenza locale del partito e dai parlamentari uscenti, sono i fan di Giorgia Meloni, l'ex ministro della Gioventù nel governo Berlusconi che con i suoi 35 anni è la più giovane aspirante premier nel panorama italiano. Con lei, a Genova, si schiera il vicecoordinatore metropolitano Gianni Plinio al momento unico tra i «big» del partito a scegliere una strada diversa: «Abbiamo spezzato il pensiero unico nei confronti di Alfano - spiega l'ex consigliere regionale -. È quello che ci vuole per un partito in stato comatoso, tanto a livello nazionale quanto locale: Giorgia Meloni è il segnale di rinnovamento e le sue idee sono quelle delle tante persone scontente e arrabbiate per l'inesistenza del partito e degli eletti. Incarniamo lo spirito del Teatro della Gioventù, dei tanti Amici del Giornale che sono arrabbiati per come stanno andando le cose e dicono no a qualsiasi eventuale riedizione del Monti bis. Sostenere una ragazza con ideali così radicati e sinceri per uno come me significa passare la fiaccola da una generazione all'altra».
L'opzione Meloni convince soprattutto i giovani. In tanti della Giovane Italia, la sezione under 30 del Popolo della Libertà, stanno lavorando per costituire il comitato «Giorgia Meloni premier» della Liguria. Tra loro anche Simone Torello, ex coordinatore regionale di Azione Giovani: «Giorgia è l'ultima carta che questo partito può giocarsi per proseguire la propria storia - spiega Torello -. In questi giorni abbiamo raccolto l'adesione anche di molti ragazzi che si erano staccati dalla politica e che tornano grazie alla sua candidatura. Non solo sosteniamo alle primarie Giorgia Meloni, ma chiediamo che le primarie siano per tutti, anche per scegliere chi ci dovrà rappresentarci in parlamento per permettere in Liguria un rinnovamento della classe dirigente». A completare il novero dei meloniani ci sono i consiglieri municipali Davide Frassinetti e Francesco Carleo del municipio Levante e Alessio Bevilacqua della Valpolcevera.
Intanto, sul fronte Alfano, continua la guerra a distanza tra le due correnti del partito che sostengono il segretario ma che, a quanto pare, non riescono a ritrovare unità. Ieri Luigi Morgillo è tornato alla carica utilizzando il social network Twitter per attaccare i coordinatori regionali: «Da 18 mesi non viene convocato il coordinamento regionale. Sfido Scandroglio e Minasso ad un dibattito pubblico per discutere di trasparenza, onestà, merito, dedizione al bene comune. Attendo risposta» è il telegramma on-line lanciato dal vicepresidente del consiglio regionale al quale ha risposto Franco Marenco del direttivo cittadino del Pdl: «Morgillo la smetta con queste polemiche stucchevoli che nuociono al centrodestra».
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