Gentilissimo Massimiliano Lussana, leggo su «il Giornale» il tuo fondo: «L'immagine della speranza. L'immagine del fatto che tu le lucciole puoi provare a spegnerle, ma loro tornano. Tornano sempre». Questo è un messaggio positivo, un segnale che induce a ricominciare! Caro Massimiliano, questa è anche la mia opinione, ma per ripartire bisogna tirarsi su le maniche, bisogna programmare una partenza e porsi un obiettivo con l'assillo di vincere! Queste mie parole, mi permetto di dire, sono la continuazione del tuo concetto che sprona a ricominciare! Purtroppo siamo in Liguria e qui manca, da parte della classe dirigente già brizzolata questa volontà, c'è un clima che porta a spegnere le lucciole ed ogni sforzo per ricominciare. Non capiamo che bisogna competere con il mondo intero! Per sfruttare la globalizzazione bisogna entrare in un circuito dove si corre a velocità sostenuta.
Un esempio può essere la gara di formula uno: si rallenta solo per il cambio delle gomme e rifornirsi di benzina ma poi si ritorna in una pista dove si corre! Questa è la vita di oggi! Quando io esprimo queste mie opinioni, tra conoscenti delle cittadine del levante Ligure o a volte con canuti dirigenti genovesi mi guardano e sorridono con commiserazione, poi orgogliosi delle loro regredite metodologie di programmazione industriale mi tacciono con modi classisti e scostanti. Però io non mi arrendo e dico che in alcune piccole industrie situate all'interno di Chiavari, Carasco e Sestri Levante ci sono esigui cali di fatturati e nel lungo periodo il volume di affari, mantiene buone medie; questo perché venditori e dirigenti, molte volte proprietari della società, girano il mondo in cerca di affari, parlano bene l'inglese e sanno competere, con progetti e tecnologie nuove con società d'oltre mare e d'oltre Alpi.
Per concludere questa mia lettera e puntare al nocciolo della questione racconto un aneddoto che ha collaborato alla mia apertura mentale.
Le piccole aziende liguri sopravvivono come le luccioleL'intervento
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.