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Il play boy di Londra conteso in tribuna vip

Il play boy di Londra conteso in tribuna vip

di Vittorio Sirianni

È stata una dura battaglia domenica sul far della sera (tutta al femminile) fra le due «regine» della tribuna vippissima, Monica Mondini e Anna Pettene per riuscire ad avere accanto a sé il play boy e «re» di Londra, Roberto Mancini. Una sottile e sofisticata guerriglia: prima Mancio era stato spedito accanto a Monteleone (posto... inadatto), poi in prima fila in mezzo a sconosciuti, infine le urlette graziose di Monica e Anna: «Lo vogliamo con noi».
Mancio, gentiluomo da sempre, si è immediatamente sistemato accanto a Monica e Anna si è dovuta accontentare del suocero Duccio, per altro molto «figo» in pulloverino di cachemire.
Già, proprio lui: Duccio presidente. È stata la sua «settimana degli abbracci»: prima Flachi (con tanto di perdono), poi Cassano (anche lui con tanto di perdono, ma un poco più sofferto...), infine Mancini (e questo senza perdono).
Lo staff blucerchiato, comunque, c’era tutto, compreso Pasquale Sensibile che senza mai voltarsi verso i giornalisti, sembra nascondere un sorriso abbastanza beffardo perché sta attendendo con ansia le ultime battute e magari quella promozione che lo costringerà ad... affittare uno splendido carro dei vincitori con tanto di cavalli con pennacchio. Ha goduto molto Marco Semino perché alcuni tifosi lo avevano preso per Mancini: e Marco era lì per firmare l’autografo, bloccato fortunatamente dal suo inseparabile Andrea Meneguzzi. Il più pimpante (nonostante la sconfitta) sembrava il vice presidente Fabrizio Parodi: «Ora - diceva - inizia il bello, fra dieci giorni saremo qui a festeggiare come stanno facendo ora i pescaresi».
Per scaramanzia si era portato il suo vecchio amico Domenichini, detto il «Richelieu della pallanuoto», per essere stato uno dei moschettieri insieme a Parodi ad avere rilanciato alla grande la Pro Recco qualche anno fa.

Parodi ha vissuto la gara accanto al «defilato» Edoardo, tutti e due con sciarpe straordinariamente furoreggianti.
Intanto Mancini, Lombardo, Mannini, Lanna ricordavano antichi tempi... E qualcuno si lasciavo sfuggire una furtiva lacrima...

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