Savona scende in piazza: «Via l'Imu con i 98 miliardi delle slot machine»La battaglia di Matteo Camiciottoli

Il sindaco anti-Imu non lascia. Anzi, raddoppia. Matteo Camiciottoli, primo cittadino del comune di Pontinvrea, realtà di circa ottocento abitanti in Val Bormida in provincia di Savona, balzato all'onore delle cronache nazionali nei primi mesi del 2012 per la sua crociata contro l'imposta sulla prima casa, lancia una nuova battaglia, stavolta per la riscossione, da parte del governo centrale, dei quasi 100 miliardi di euro che le società del gioco d'azzardo, dalle slot machine ai video poker, dal 2004 devono versare alle casse dello Stato. «È inammissibile che, in un momento di crisi economica internazionale, che colpisce i cittadini, le famiglie, gli enti locali, si impongano sacrifici a tutti, tralasciando questa cifra impressionante», afferma Camiciottoli. «98 miliardi corrispondono a uattro manovre finanziarie: riscuotendoli, si riuscirebbero a trovare i soldi per le opere pubbliche, per creare posti di lavoro, per rimettere a posto la nostra economia e la nostra sanità, senza ricorrere a tagli e sacrifici».
Per questo motivo, il combattivo sindaco, che ha recentemente fondato un nuovo movimento nazionale chiamato «Italia Giovane Solidale», è pronto a scendere in piazza, con una manifestazione simbolica che si svolgerà domani mattina a Savona: una breve marcia - «assolutamente apartitica e apolitica», assicura Camiciottoli - che partirà dalla torretta per raggiungere la Prefettura, per consegnare al Prefetto un documento in cui si invita il governo ad adoperarsi per recuperare il denaro del gioco d'azzardo. All'iniziativa hanno già annunciato la loro adesione il presidente della provincia di Savona Angelo Vaccarezza e la Destra, ma il sindaco è certo che il numero crescerà ancora.

«Mi auguro di vedere sfilare le bandiere di ciascun partito, sindacato, e i rappresentanti di ogni istituzione - dichiara - perché questa è una battaglia che riguarda tutti noi, senza distinzione: quei soldi servono al territorio, e noi amministratori di enti locali non ci stiamo più a fare da gabellieri per lo Stato e per questo governo».

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