Commuoversi a teatro è raro, ma a mio parere è comunque un grandissimo valore. Ma vedere commuoversi un protagonista di uno spettacolo - protagonista totale e poi vi spiego perché - è qualcosa che lascia davvero il segno. Che commuove anche chi guarda, che riconcilia con il teatro. E pure con le lacrime.
In fondo, piangere di lacrime belle è uno straordinario spot per il nostro viaggio nella cultura come valore a Genova. Perchè, altrimenti, restano solo le lacrime amare e secche di una politica incapace di coraggio, di volare alto, di emozionarsi con la forza dei sogni e della speranza. E la politica, tutta, senza colori, oggi più che mai, a Genova è proprio questa roba qua. Che non riesco a trovare altro modo di definire che «questa roba qua».
Invece, le lacrime. Invece, la cultura e la Bellezza come antidoto, che non mi stancherò mai di scrivere che va preso a dosi sempre maggiori.
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