(...) ai quali è stato fatto il versamento di denaro. Soldi pubblici, vale la pena ricordare.
Quindi, andando nel «dettaglio». Per i mesi di novembre e dicembre 2010, l'Ufficio di Presidenza ha speso tra canone e pedaggi Telepass 5.876,80 euro. Cifra che a gennaio e febbraio 2011 triplica quasi, arrivando a 14.480,50 euro. E che nei mesi di febbraio e marzo 2011 per il canone, e di marzo e aprile 2011 per i pedaggi, aumenta fino a 15.747 euro. Ma non è finita qui, perché all'arrivo della bella stagione e in un solo mese, a maggio 2011, i componenti dell'Ufficio di Presidenza presentano un conto di 7.196 euro. Va detto che a lavorare insieme a Monteleone, ci sono quattro consiglieri, di cui soltanto due risultano residenti fuori Genova, uno a Sestri Levante, l'altro a Savona. Va detto che per ognuno di loro, è già prevista la cosiddetta «indennità di trasferimento». I «residenti», anche se abitano in via Fieschi, hanno comunque un forfait minimo di 2000 euro circa, pari al 40 per cento dello stipendio base (al netto delle altre indennità). Cifre che crescono in maniera esponenziale fino al 55% per chi abita a Imperia o Spezia. E allora questi 15mila euro e rotti a bimestre di Telepass a cosa sono serviti, quando il pedaggio autostradale da Sestri Levante a Genova è di 7 euro andata e ritorno e quello da Savona a Genova, andata e ritorno, è di 5 euro e 20 centesimi?
Senza contare che nel «Giornale dei mandati di pagamento» dell'Ufficio di Presidenza tra le uscite risultano anche 6.201,21 euro per la fornitura di carburante nel 2010, quella di 700 buoni benzina per il 2011 per un totale di 6.709,38 euro, oltre ai canoni «finanziari ed assistenza operativa autovetture consiglio regionale» che mensilmente costa ai contribuenti 5.048,56 euro, spicciolo più spicciolo meno e ai rimborsi per i taxi che per ottobre e novembre 2010 sono stati di 718,41 euro.
Una spiegazione potrebbe essere nel fatto che ogni consigliere, oltre al Telepass riceve anche una Viacard a spesa illimitata. Perché due mezzi di pagamento contemporaneo se un politico ne può usare uno per volta? A onor del vero, c'è anche chi in consiglio ha deciso di fare a meno di uno dei due benefit della Regione, come il biasottiano Lorenzo Pellerano che ha preferito tenere soltanto la Viacard.
Tornando al «giornale dei conti». Ci sono due pagine interamente dedicate ai cinque componenti dell'Ufficio di Presidenza e alle loro «spese di rappresentanza», quelle che Monteleone ha dichiarato di aver tagliato, ma che nei primi sei mesi del suo mandato risultano ancora nei bilanci e a cifre tonde. Nel dettaglio: da maggio a dicembre 2010, l'importo pagato è di 16mila euro. Creditore: Rosario Monteleone. Sempre per lo stesso periodo, c'è un acconto di 2mila euro e un saldo di 6mila, totale 8mila euro, per il vicepresidente del Pd Michele Boffa. Sempre per lo stesso periodo, maggio-dicembre 2010, ci sono altri 8mila euro che dalle casse della Regione, finiscono all'altro vicepresidente pidiellino, Luigi Morgillo. Così come ai segretari Giacomo Conti (Rifondazione Comunista) e Francesco Bruzzone (Lega) vengono accreditati 4mila euro ciascuno senza alcun altro giustificativo, esattamente come per gli altri colleghi, se non un generico «spese di rappresentanza». Soldi spendibili senza che nei bilanci ne sia spiegato il motivo.
Sfogliando il plico - incompleto perché mancano ancora gli ultimi mesi - si leggono poi altre voci a dir poco curiose che portano il totale quasi a 2milioni e 800mila euro. Come i 18.
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