Gentile Lussana, alla luce del dibattito che ferve sulle pagine genovesi del Giornale, mi permetto questa volta di inviarLe il testo di una poesia composta dal sottoscritto e dedicata a Genova, che, credo, esprima meglio di tanti discorsi l'anima della nostra meravigliosa città e dei suoi abitanti.
Genova si ama da sola. / Sia chiaro a tutti: / Genova si ama da sola. / Non ha bisogno di levigate rime / o di elegie dorate. / Ha nei suoi vuoti / e nei suoi colmi atroci / la vena di ogni musica. / Malinconia bruciante / e tenere tempeste. / Se dal suo ventre antico / risali per l'inferno truce / dei ghetti e delle ardesie / fino al paradiso inerme / dell'incatenato mare / lo capirai: / Genova si sa amare da sola. / Non ha rispetto degli altri / o di sé stessa / eppure s'ama / di quell'amore acuto / che è farsa e malinteso. / Nelle sue genti fischiano / i venti delle burrasche oblique / dalla sua bocca colano / i canti forti ed aspri / della montagna nuda.
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